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Bianco e Nero secondo Rob Sheppard

This entry has been published on 10 Marzo 2011 and may be out of date.

Piccole donne

Stamattina ho letto un post su CultorWeb (vi consiglio di metterlo fra i vostri preferiti) molto interessante.

Il post recita cosi “In questo articolo spiega come realizzare foto migliori in bianco e nero“. Come potevo non segnalarvelo? Non vi aspettate la soluzione a tutti i vostri problemi ma ci sono alcuni “elenchi” molto interessanti.

Si va dal classico elenco delle cose da condiderare durante lo scatto, uno per tutti “Valutate i toni e le loro differenze, non il colore. Trovare differenze nette nella luminosità dei toni è davvero fondamentale per le immagini in b/n.” a quello che elenca i vantaggi della conversione in bianco e nero in post produzione e quello invece che spiega il perché sia conveniente scattare direttamente in bianco e nero.

Ve lo riporto:

Ecco le motivazioni per scattare direttamente in b/n dalla fotocamera:

1. Vedete quello che si ottiene.
Se non hai molta esperienza di bianco e nero, ci sono grandi vantaggi per le riprese diretta dalla fotocamera, perchè si può esaminare e rivedere quello che hai scattato immediatamente sullo schermo LCD.
2. L’esperienza è più diretta.
Quando si scatta direttamente in b/n, si inizia a lavorare in uno spazio creativo che non è lo stesso di quello delle riprese a colori. Si tratta sicuramente di una diversa sfida alla nostra creatività ed esperienza.
3. E’ possibile regolare gli effetti dei filtri.
Utilizzando i filtri interni della la fotocamera, o utilizzando filtri esterni specifici per le riprese in bianco e nero, è possibile vedere immediatamente come le tonalità possano essere modificate e adattate alla nostra scena.
4. L’immagine è più vicina a quella definitiva.
Quando si scatta in bianco e nero, non si deve fare nessuna conversione dal colore.
5. RAW + bianco e nero JPEG offre più flessibilità.
Quando la fotocamera è impostata per lavorare in bianco e nero, si è bloccati nel formato JPEG. I file RAW, infatti, non sono convertiti in bianco e nero. Scegliete quindi la modalità di scatto RAW + JPEG che offre il meglio di entrambi i formati.

Io penso che adotterò quest’ultima soluzione e cioè Jpeg b/n + RAW cosi da avere la sensazione del risultato finale e la possibilità poi, se le tonalità mi piacciono, fare una post produzione partendo già da un’idea più precisa del risultato.

Abbiamo queste possibilità offerte dal digitale, perché non sfruttarle?

Di adolfo

Nato sulla terra e residente sulle nuvole.

3 risposte su “Bianco e Nero secondo Rob Sheppard”

Appunto, vengono interpretati le impostazioni che ho dato alla macchina, quindi non avrebbe senso farci due files, un raw ed un jpg in b/n, dato che vedrei comunque il raw elaborato.
O sbaglio?

@NaGuL: Il RAW è una (diciamo) copia esatta di quello che ha percepito il sensore. Tutto quello che ha percepito il colore. La foto che visualizzi nel display della macchinetta non è altri che un “piccolo” jpeg nascosto all’interno del RAW sul quale vengono applicate le impostazioni della macchina.

Grazie per l’articolo.
La prima volta che mi sono avvicinato al b/n e’ stato per usare un vecchio rullino da sviluppare in camera oscura. Esperienza molto interessante se si pensa che servono ca 2h per portarsi a casa 24 negativi ed 1 (UNA) stampa, alla faccia della postproduzione.
Sicuramente non tornerei indietro.

Peri raw, sicuro che (almeno per nikon) non vengano salvati i negativi gia’ con un processo di conversione, annullabile cmq da captureNX o viewNX?

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