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Professionisti o Professionali?

This entry has been published on 2 Febbraio 2012 and may be out of date.

Ultimamente, sarà la vecchiaia, sto diventando sempre meno tollerante verso chi, per “diritto di IVA”, si permette di accusare gli altri di poca professionalità o peggio di plagio, che può avvenire in varie forme: dal “furto” di immagini altrui fino alla scopiazzatura delle idee, spesso talmente originali che in confronto la scoperta dell’acqua calda meriterebbe il nobel per la fisica.

Il tutto salvo scoprire,  ne parleremo più avanti, che questi stessi personaggi,  si sarebbero macchiati delle stesse “colpe” per cui si sentono in dovere di accusare gli altri!

Dopo aver avuto  a che fare, ve lo ricorderete, con persone riconducibili a 4 o 5 profili facebook, uno come modella, uno come fotografa, una come assistente e via dicendo, oppure dopo aver assistito alla pubblicazione di articoli, parlo di Clickblog, sui quali venivano scritte, con la scusa della traduzione di articolo altrui, emerite cazzate ( ed ancora stanno li!!!)… insomma dopo aver assistito a tutto ed il contrario di tutto ho deciso di dire la mia senza più tanti scrupoli, ora ed ogni volta che assisterò ad un comportamento del genere.

Anzi vi invito a segnalarmeli che magari apriamo una sezione del blog apposita, che ne dite?

Da qui in poi soltanto fatti, lascio a Voi le considerazioni. Per meglio dire, rubando a Claudia Rocchini (a mia volta ^_^) l’apertura di un suo articolo su Reflex di febbraio, dedicato a una riproduzione non autorizzata di suoi contenuti pubblicati sulla rivista, fatta addirittura da un avvocato!!!:

Mettendo assieme dati pubblici, accessibili da chiunque, ho esercitato il semplice diritto di cronaca”

Andiamo alla questione per cui mi sono “scandalizzato”. La questione è in apparenza semplice, c’è da una parte Giovanna Griffo, fondatore e amministratore di Maxartis, nonché “fotografa e Photoshop Instructor” (definizione tratta dalla sua pagina Facebook), che prima ha accusato Daniele di Stanio, leggete il post in cui riporta il tutto, di aver copiato il format “sfide di post produzione”. Non solo, l’ha accusato di offrire corsi a pagamento laddove lei i consigli li dà gratis…  poi, date le risposte civili, argomentate e soprattutto assai cortesi di Di Stanio,  ha schiesto scusa ironizzando sui “casi” ma, al posto di permettere uno scambio di idee e opinioni sul fattaccio e magari farne anche un esempio di come si gestiscono situazioni critiche sui social network, ha cancellato tutta la conversazione, bannando dalla propria pagina Facebook chi non la pensava come lei.  Vi consiglio vivamente di leggere il post di Daniele ed i commenti allo stesso.

A parte i modi e le implicazioni che non sta a me giudicare, vi voglio riportare il mio commento prima di continuare tanto per chiarire il mio pensiero:

Ritengo la professionalità, che ritengo un modo di essere, molto più importante dell’essere professionisti (dotati di partita IVA).
Detto questo gratis vuol dire GRATIS. Se ci sono banner pubblicitari e se usi la lezioncina gratis per offrire, giustamente e lecitamente, corsi a pagamento stai solo offrendo un campioncino di profumo in attesa dell’acquisto della confezione grande altro che gratis.
Sulla censura poi mi vien da ridere, oramai si sa tutto in un nano secondo e poi esiste anche la cache di google e non ultimo cancellare, bannare e altri metodi a senso unico non solo tolgono la possibilità ai terzi di farsi un’idea e alla contro parte il diritto di replica ma ritengo siano un grande autogol.
Un consiglio, in questi casi conviene catturare le schermate ( prima che democraticamente vengano cancellate ) e copiarle su un supporto non riscrivibile, quale può essere un cd-rom. In questo modo si hanno le “prove” caso mai, a titolo di esempio, si voglia fare causa a qualcuno per danno di immagine.
my 2 cents

Passiamo ora a quello che ho scoperto o meglio a quello che la vicenda in questione mi ha fatto tornare in mente. Procediamo con ordine. Non so se lo sapete, ma iscrivendosi alla newsletter di MaxArtis si ha la possibilità di scaricare guide e manuali in formato pdf. Buono, comodo ed istruttivo.

Una di queste guide è:

Come realizzare uno scontorno di una modella con capelli svolazzanti e vestito trasparente su sfondo non omogeneo in 5 minuti?? 

Potete voi stessi scaricarlo gratuitamente, addirittura senza iscrivermi da questo link. Tutto senza trucco e senza inganno, basta inserire il testo in neretto su un motore di ricerca ed il gioco è fatto.

Proprio in quell’opuscolo c’è una bellissima foto di una ragazza altrettanto bella su sfondo verde. Questa foto aveva un’aria … conosciuta ecco. Diciamo che non era la prima volta che la vedevo. Rimugina e rimugina….ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh adesso ricordo!

L’ho vista su un dvd della linea venduta su Lynda.com, quello di Chris Orwig, a cui per inciso la foto appartiene… (si nota dagli exif). La cosa strana è che tuttavia non c’è traccia del suo nome nella guida distribuita su Maxartis a firma della Griffo.

Ma noi non vogliamo pensar male anzi, ci permettiamo di usare le parole della Griffo nella discussione con Di Stanio quando, a proposito del presunto plagio del suo format, ha così risposto a Daniele: “…sarà un caso? sarà un caso!”

52 risposte su “Professionisti o Professionali?”

Sulle mattonelle del bagno di Andrea circa 25 anni fa scrissi: “Le scelte stilistiche non si discutono, ma se le foto sono brutte non c’è un c…. da fare”. Chissà, all’epoca se ci fosse stato internet…

@Patrizia: possiamo pensarla come ci pare, ma non mi sognerei mai di togliere la parola a nessuno ;-)
Qui se scrivo una cazzata me lo fanno presente, almeno spero. Sono abbastanza sicuro di me stesso da non aver paura degli altri ed ho anche la capacità di cambiare opinione ed idee se qualcuno o qualche cosa mi dimostra che sbaglio. Degli altri tendo a non curarmi a meno che non siano rimasti delusi da come mi comporto…sarà un caso? sara un caso!

Aggiuno una cosa. Trovo davvero maleducato usare il termine “sbava” in modo così assolutistico, riferendosi a persone che sono attratte a vari livelli e per i motivi più personali alla tecnologia.
Vogliamo parlarne?
Vogliamo davvero lasciare che tutto ciò vada avanti??

Evvai! la griffo ha appena sparato un altra selle sue perle-citazioni:

“‎”Chi sbava appresso alla tecnologia rischia di prendere grosse delusioni. Non basta una foto dalla risoluzione e nitidezza eccezionali per essere una buona foto.” G. Griffo”

un’altra frase nazional-popolare tesa solo a raccogliere dei “mi piace”, peraltro scritta pure male…

e voi volete dirmi che bisogna lasciarla fare???

Io non ho niente contro la Griffo. Mi piace. E questo lo ritengo sufficente. Legge tutto quello che scrivete, ne sono sicuro. Se ha costruito quello che ha costruito un motivo ci sarà. Siate umili. Poi se prende degli spunti in giro … è per risparmiare tempo. L’intelligenza è anche saper cercare.
Per cortesia interventi più sintetici ce mi si brucia la pizza.
Grazie.

O cappero…scusami tanto Aroldo! ma immagino che anche te come il sottoscritto sia soggetto ad esser chiamato Alfredo, Alfonso e via dicendo ^_^

E’ molto intelligente e misura con estrema attenzione tutti i suoi passi. Probabilmente nella vicenda in discussione la sua scaltrezza è stata sovrastata dal suo ego e quando ah visto che andava tutto in malora ha fatto un bel Format… Vi basta leggere con un po’ di attenzione tutto ciò che posta sulla sua fan page, tutto attentamente “progettato” per stimolare l’interazione con gli ignari fan….
Ah, io non sono Alessandro, sono Aroldo :-)

“Sara un caso? Sara un caso!” per me da oggi rappresenta IL tormentone, lo metterò in musica ^_^
Alessandro, io qui ho esercitato soltanto il mio sacrosanto diritto di cronaca, ho lasciato gli spazi aperti e liberi dove l’unica limitazione è quella che se mettete dei link all’interno dei commenti questi vanno, per evitare spam, nella coda di approvazione…quindi diritto di cronaca, diritto di replica ( SACROSANTO ) e pronti a cambiare idea ed opinione qual’ora i fatti fossero smentiti.
Se ti va mi spieghi questa tua affermazione Alessandro?
“Fate attenzione perchè è una persona molto più scaltra di quel che già si vede….”

Alessandro, sono d’accordissimo con te: le discussioni civili e pacate come questa sono sacrosante ed è già tanto che ci siano delle persone che si espongono senza rischi – anche perché io non vedo alcun estremo di offesa in questo contesto. E sono d’accordo anche con il fatto che pubblicare notizie errate e potenzialmente diffamanti, pur senza far nomi ma con riferimenti chiarissimi, è la cosa peggiore che si possa fare. D’altronde, e questo non significa che io avalli questa prassi, siamo sul web: e penso che ci renderemo conto fino in fondo della portata dei benefici e dei danni dei social network (fb in primis) forse tra cinque o dieci anni. Vedo ogni giorno cose che mi fanno sinceramente pensare, e io stesso sono stato oggetto di affermazioni che, se proprio andavano fatte, andavano fatte in privato.
Infine, la mia osservazione sul fatto che il post “non esiste più” era molto amara e tristemente ironica: sappiamo tutti che in certi regimi le foto nei libri venivano ritoccate (pre-photoshop!) in maniera da far sparire le non-persone sgradite. Lo stesso in certi contesti accade con le opinioni, specialmente quelle supportate da fatti, numeri e date e non da pregiudizi. Sarà un caso? Sarà un caso. (Questo rischia di diventare il tormentone del 2012, per inciso…)
Buona serata a tutti!

Marco, probabilmente la sig.ra Giovanna Griffo se ne guarda bene dal venire a dare risposte o ad argomentare, proprio perche Sto arrivando! che questo diventerebbe in breve un thread kilometrico, pan per i motori di ricerca. Fate attenzione perchè è una persona molto più scaltra di quel che già si vede….
E confermo quanto detto da Alessandro: in alcuni msg privati con suoi fan mi e stato esplicitamente detto che non hanno stima della sig. Giovanna Griffo, ma rimangono sulla pagina per “usufruire” delle “gratuita” varie messe a disposizione…

Marco, grazie della risposta. Ammiro moltissimo il tuo modo di essere sitetico ed estremamente chiaro. E’ una dote non molto comune.

Quel link firefox me lo indica come WOT (Web of trust) insomma un sito pericoloso :-) ma a parte questo so bene come si fa a gonfiare il numero dei fans. Esistono vari sistemi, anche più economici. E so anche, perché conosco alcune persone che frequentano sia la sua pagina che il portale fotografico che amministra, che l’opinione che hanno di lei è molto ma molto diversa di quella che gli manifestano personalmente. Tu dici che non è stato fato un danno e ciò molto probabilmente corrisponde a verità dal punto di vista numerico. Ma se uno entra a gamba tesa il fatto che manchi l’impatto e si faccia lui del male non lo giustifica né lo assolve. Scrivere una falsità su una pagina dove teoricamente quasi 20.000 persone possono leggere è un’azione inqualificabile, specialmente se vuoi proporti come professionista del settore. La legge della giungla va bene nella foresta non nella vita civile. Tu dici che non esiste più il post. E’ vero, ma Adolfo ha acceso una fiammella di verità, vogliamo farla spengere o vogliamo andare avanti? E’ fin troppo evidente, scorrendo le risposte che da nella sua pagina, della sua assoluta incompetenza in materia, un giorno dice una cosa ed il giorno dopo il suo esatto opposto. E’ tutta una grande operazione di marketing ma ad un esperto fotografo non possono non sfuggire certe incongruenze.

P.S. Quella foto non ha i capelli svolazzanti per la precisione.

Giusto per integrare il mio post di poco fa sull’incoerenza, ecco un’altra delle sue massime di qualche giorno fa: “‎”Più rincorri la tecnologia dell’ultimo modello e più perdi di vista l’unica cosa di cui ti dovresti preoccupare: il tuo occhio. Il tuo occhio fotografico non diventerà più acuto se in mano hai una compattina oppure una reflex professionale (e neppure se sai usare Photoshop).” G. Griffo”

In un contesto civile, il dissenso si esprime liberamente – in maniera civile. È un diritto. Così come è un diritto replicare.
Le repliche in questo caso arrivano, come sempre, con azioni di cancellazione e dietro le quinte. È pessima prassi, che denota una scarsa conoscenza delle leggi ferree del web: ed è pessima perché moltiplica i commenti e le condivisioni dei post “contro”, e questo influenza pesantemente le indicizzazioni. Se va avanti così, questi commenti saranno nei primi cinque posti di Google al solo digitare un nome nel giro di poche settimane, forse meno; e quelli poi restano attaccati come una ventosa, che non si toglie più. Sarebbe molto, molto meglio avere il coraggio e l’onestà intellettuale di prendere una posizione chiara e di *non* cancellarla un minuto dopo – ma non li vedo arrivare.

Non aggiungo nulla alle vostre considerazione se non che qui CHIUNQUE può parlare e sempre, ma intanto:

“Adolfo le cose stanno in maniera molto semplice.

Se tu chiedi la rimozione di tutte le tue immagini dal portale, dopo che hanno ricevuto numerosi
commenti, probabilmente non hai capito e non condividi la filosofia che sta dietro a MaxArtis. Per
me vuol dire che non hai rispetto per il tempo che gli altri utenti ti dedicano. Sei liberissimo di fare
le tue scelte, e troverai mille portali di fotografia dove puoi mettere e togliere tutte le tue foto a
piacimento. MaxArtis però non è questo luogo, e io mi preoccupo di tutelare prima delle immagini
il tempo che la gente dedica a commentare.

Per questo semplice motivo ritengo che non sia compatibile il tuo modo di vivere il sito, e ti abbiamo
rimosso il profilo, alias tutte le tue foto. Ti auguro di trovare quello che cerchi su altri portali.”

sarà un caso? sarà un caso.

p.s.: preciso che non è da lei che mi è arrivata

non so bene come definire Giovanna Griffo, ma so bene che per incoerenza brilla. Quando fu presentata la Nikon D4, fece un post-crociata contro quelli che nelle proprie bacheche stavano ripubblicando la news di casa Nikon, impartendo lezioncine da maestrina al quelli che a detta sua “si spellavano le mani dietro alla fotocamera” redarguendo li circa il fatto che la fotocamera non fa il fotografo.
Oggi, ha pubblicato la news sulla Nikon D800, per ottenere una vagonata di “mi piace” e appena uno gli ha fatto notare che qualche settimana prima si era scagliata contro questo tipo di notizie, lei candida candida gli ha detto che, comunque, bisogna avere un’occhio su tutto in fotografia, anche sulla tecnologia.
Coerenza 0 : “mi piace” 1

Alessandro, grazie del commento. Faccio tre osservazioni.
La prima: non sto insinuando nulla, ma terrei presente che lo straordinario e inspiegabile successo di pubblico di alcune pagine facebook a volte si basa su siti come questo: http://usocial.net/facebook_marketing/
Con circa 100 Euro compri 1.000 amici, fans, quant’altro. E i motori, si sa, poi ti trovano.
La seconda: Daniele Di Stanio ha avuto un danno d’immagine? Non ne sono sicuro. Se lo ha avuto, questo è stato in aree di utenza che non utilizzerebbero comunque i suoi servizi, credo. Il risultato netto della campagna di quella sera/notte è stato che i nostri contatti sono schizzati in orbita, e più di 100 persone si sono iscritte al mio gruppo su facebook (finito in mezzo alla tempesta) in pochissimo tempo: iscrizioni spontanee e non giustificate. In questo senso, ci è stata regalata la campagna pubblicitaria più economica ed efficace della storia: costo zero, efficienza stratosferica.
La terza: non è del tutto vero che Giovanna Griffo non si è scusata. Lo ha fatto: e ha rimosso integralmente il post, comprese le sue scuse un minuto dopo.
E comunque sarei ben felice anch’io di sentire l’altra campana, che finora non si è sentita se non con commentini trasversali di dubbia provenienza, spesso anonimi, mai particolarmente coerenti e motivati. Perché in questi casi non si può giocare alle opinioni: si deve lavorare sui fatti. E i fatti, per fortuna, sono sotto gli occhi di tutti.
Ma tanto, di che parliamo visto che quel post non è mai esistito, giusto? Non c’è più, quindi…

Faccio fatica a mettere insieme un intervento conciso, perché le cose da dire sarebbero moltissime. Cerchero di limitarmi e concentrarle.

Che Giovanna Griffo abbia espulso dal portale che amministra fotografi di grande livello, solo perché avevano osato contraddirla, è oramai una cosa risaputa sul web. Personalmente trovo che essa sia una fotografa molto mediocre e suppongo, visto che non ho mai partecipato ai suoi corsi, anche una mediocre docente. Come ha spiegato bene Marco olivotto, una delle doti principali di un bravo insegnante è la modestia. E a giudicare dai suoi interventi scritti nella sua pagina fb non sembrerebbe assolutamente possederla.
Qua non si tratta di giudicare le capacità professionali della Signora Griffo, che in quanto professionista, persona cioè in possesso di partita IVA che paga regolarmente le tasse, ha tutto il diritto di vendere la propria merce e le proprie competenze. Se riesce a convincere quasi 20.000 persone della bontà delle cose che vende è un affare che riguarda esclusivamente lei e quelle 20.000 persone. Ciò che invece non è suo diritto è quello di “aggredire” altri professionisti, accusandoli di plagio sull’onda dell’emotività, senza prima essersi accertata che l’accusa corrisponda al vero. Causando, come conseguenza, all’accusato un danno d’immagine difficilmente quantificabile. Questo è stato il suo comportamento nei confronti di Daniele di Staino. Ma la cosa più inqualificabile è stata che una volta scoperto il suo errore si è sottratta al confronto preferendo far finta di niente invece che porgere le dovute scuse. Il fatto che molte persone si siano indignate è frutto dei comportamente passati della Signora. “Chi semina vento raccoglie tempesta” è un detto conosciutissimo.
Mi ha incuriosito andare a curiosare ai link messi da Adolfo. Se ho capito bene il sito in questione propone una serie di contributi filmati acquistabili in DVD o fruibili direttamente sul sito attraverso il pagamento di un abbonamento. E la foto incriminata sarebbe utilizzata in uno di questi filmati. Presumo anche, poichè di solito i DVD didattici sono fatti così, che la fotografia venga fornita insieme al DVD per esercitarsi sulle tecniche spiegate. Ebbene, mi sono preso la briga di scorrere i titoli e uno ha attirato la mia attenzione, questo: “Sez 6. Smarter Selections Removing a model from a background”. Siccome il tutorial dove è stata utilizzata quella foto parla di Scontorno di una modella con capelli svolazzanti, ho il forte sospetto che la copia non si sia limitata esclusivamente all’utilizzo dell’immagine, ma sia andata un po’ oltre. Purtroppo sul sito non è disponibile nemmeno un’anteprima che possa confermarci questo.
Sarebbe bello che Giovanna Griffo spiegasse direttamente come stanno le cose visto che accusa spesso altre persone di copia e plagio.

Lo farà?

Grazie dell’ospitalità.

Marco, ringrazio io te e ti do una notizia, molti di quelli che hanno commentato in vari luoghi la faccenda sono stati cancellati da Maxartis, “sara un caso?sara un caso!”.

Vorrei prendere una prospettiva sghemba ma seria su un aspetto di questa faccenda. Come alcuni di voi forse sanno, la formazione fa parte della mia attività: da circa un anno ho lanciato la proposta di una classe intensiva di due giorni in cui parlo solo di correzione del colore in Photoshop. Conosco i miei limiti tecnici, conosco i miei limiti come insegnante e cerco – lentamente e a fatica – di superarli. Se gli allievi escono soddisfatti, e il più delle volte è così visto che poi restano nell’orbita e magari tornano alle classi successive, questo mi gratifica molto; più dell’aspetto puramente economico, devo dire.
Vorrei spezzare una lancia difficile da spezzare: ovvero, che credo profondamente in due libertà – quella di insegnare, e quella di scegliersi gli insegnanti che più si adattano a noi. Io, ad esempio, ho studiato con Dan Margulis: lo considero uno dei migliori insegnanti della mia vita (che comprende una laurea in fisica all’università con docenti di tutto rispetto), ma posso comprendere che non tutti la penserebbero come me. E faccio una riflessione: l’esplosione della fotografia digitale ha portato un’enorme massa di persone a maneggiare una tecnologia che può essere di alto o basso livello, ma che non è semplice. Questo implica a mio parere che c’è una formidabile necessità di formazione di base, sull’ABC della tecnologia stessa. A volte facciamo fatica noi a capire in profondità i meandri dello sviluppo di un file RAW, e penso che sia ancora più difficile per chi ha come massimo interesse scattare qualche foto familiare e documentare le proprie vacanze. Dovremmo accettare che le motivazioni di molti fotografi dilettanti non sono artistiche, ma semplicemente affettive e documentali.
A questo punto, ben vengano i tutorial semplici, al limite banali, ma chiari e in linea di principio corretti: bersaglio piccolo? freccia piccola. Se il bersaglio diventa più grande, scagliamo una lancia – io la penso così.
Il mio problema è un altro: non riesco a comprendere perché certi insegnanti siano così spaventati dall’idea di mostrare le proprie inevitabili lacune. Nei miei corsi mi viene regolarmente fatta qualche domanda a cui non so rispondere: quello che faccio è dire “non lo so”. Posso documentarmi, posso anche specializzarmi in un campo ancora ignoto – in prospettiva: ma non posso fingere di sapere quello che non so.
Potrei fare formazione di base in Photoshop? Credo di sì. Voglio farla? Credo di no. Mi sento più a mio agio in una nicchia precisa, nella quale so di poter dare il meglio di quello che ho fatto negli ultimi anni. Improvvisarmi docente di base, senza preparare una “filologia dell’insegnamento”, per così dire, renderebbe un pessimo servizio a me e ai miei sfortunati allievi. Passo volentieri la mano, e con tanti auguri e ammirazione, a chi la fa meglio di me – sperando che abbia una sua filologia, appunto.
La mia prima esperienza con la persona ampiamente citata nei commenti precedenti è stata improntata proprio a questo – l’arroganza di non ammettere che qualcun altro possa saperne un po’, tanto o una valanga più di te: una mite osservazione su un problema oggettivo e dimostrabile di un’immagine si trasformò in discussione inutile e dannosa. E sapete perché? Venne subito dichiarato pubblicamente che il mio monitor era da profilare: per quello “non vedevo” quello che, ahimè, la palette di info di Photoshop denunciava a gran voce. Ammetto che in questi momenti vedo rosso: come sono dispostissimo ad ammettere le mie lacune, non sono disposto a passare per ignorante nel mio campo in cui, credo, ho dimostrato una competenza perlomeno soddisfacente. Ovvero, fate quello che volete, ma non insegnatemi a leggere i colori – so benissimo farlo da me e lo insegno a stuoli di persone.
Quindi, ben venga l’insegnamento di base. Ma con più umiltà: io non pretendo di insegnare a un fotografo l’inquadratura, perché fotografo non sono. E con i miei colleghi di più alto livello ho discussioni e scambi improntati al massimo rispetto e alla crescita reciproca. Ma fino a che ci saranno in giro ego così gonfiati da non riconoscere le professionalità altrui, tutti nuoceremo a tutti – anche se non vorremmo mai che fosse così.
Grazie ad Adolfo per l’ospitalità.

Questa è l’ultima citazione nazional popolare di Giovanna Griffo, postata unicamente per riscuotere tanti “mi piace” dei suo fan…

‎”Più rincorri la tecnologia dell’ultimo modello e più perdi di vista l’unica cosa di cui ti dovresti preoccupare: il tuo occhio. Il tuo occhio fotografico non diventerà più acuto se in mano hai una compattina oppure una reflex professionale (e neppure se sai usare Photoshop).” G. Griffo

Ringrazio Adolfo per questa occasione di confronto su questa problematica e molto sobriamente vi dirò la mia.
Da visitatore sporadico di tutti i forum/blog di fotografia forse la mia visione è superficiale ma una certa idea sui tanti, forse troppi, “guru” che ci sono in giro me la sono fatta e sicuramente non è positiva. La prima cosa che noto costantemente è che la fotografia, quella intesa come racconto o sperimentazione e semplicemente scrivere con la luce, ha lasciato il posto all’opulenta smania da software con il risultato che i suddetti “guru” tutto sanno del “mezzo” e poco o nulla del messaggio o peggio non hanno la minima conoscenza del linguaggio, fotografico nel nostro caso.
Per quanto riguarda i vari workshop che circolano credo che al massimo il 10% siano esperienze valide il resto consentitemi di dirlo temo siano delle truffe a cielo aperto. Qualcuno dirà che ci sono quelli gratuiti bene, di quelli proprio non mi fido. Detto questo aggiungo che ho dei seri dubbi anche sul metodo “didattico” della signora in questione ed il post che mi precede conferma questa sensazione. (quella dell’occhio miope è fantastica)
Che dire oltre, personalmente ho avuto la fortuna di avere maestri involontari che prima di tutto erano e sono leali e sinceri, poi anche… come dire… usando un appellativo accademico, veri cultori della materia.

Gentile Giorgio, capisco e comprendo la sfrustrazione che traspare dalle tue parole, non ti conosco ma mi sento comunque di dirti di non dargliela vinta.
Buona luce, nonostante i tempi bui

Per inquadrare meglio il genere di persona è sufficiente leggere alcune delle sue “massime” che dispensa regolarmente ai suoi fan, e che ovviamente riscuotono un sacco di “mi piace”… e ovviamente le firma sempre tutte, perche teme che qualcuno possa usare quelle citazioni “rubandone” la paternità…

Ai poster l’ardua sentenza…

L’informatica si divide in due tipologie di utenti: quelli che hanno perso i propri dati e… quelli che li perderanno! Stampate le foto a cui tenete di più, è l’unica cosa che rimarrà. G. Griffo

‎”L’occhio fotografico è l’unico che non diventa meno miope se davanti gli metti una costosissima lente.” G. Griffo

‎”Non abbiate paura di essere voi stessi, la fotografia è comunicazione e può essere anche arte. Quale miglior modo di espressione di ciò che siete? Siete esseri unici e speciali che possono brillare come gemme al sole, brillate! Lasciate che la luce che amate catturare nelle vostre fotografie entri un po’ anche dentro di voi, gli altri se ne accorgeranno.” G. Griffo

‎”Tutti possono insegnare qualcosa. Tutti possono imparare qualcosa. Non ci sono maestri. Non ci sono allievi. Ci sono solo persone che il giorno dopo possono essere migliori di ieri se solo abbracciano lo spirito della condivisione.” G.Griffo

Che dire. Anzi non so più che dire Adolfo. Hai fatto solo bene a far notare l’accaduto. Purtroppo su internet ci sono troppi “Photographers” che non si sa da quale curriculum, storia, idee, prodotti siano usciti ma sopratutto da quale etica lavorativa siano spinti. La cosa più terribile è che nel caso specifico chi ha fatto il tutto, si lamenta di altri e si pone come insegnante. Cosa insegnerà mai ai futuri fotografi? a copiare, a cercare le scorciatoie?. E’ un approccio che proprio non mi piace, esula da quello che dovrebbe essere lo spirito della fotografia.


Giorgio Benni:

nella disputa tra giovanna-daniele non avrei dubbi da che parte schierarmi. e questo per un motivo soltanto.

azz…adesso bisogna aspettare giovedì prossimo per la seconda puntata?

o_O


Giorgio Benni:

Se vabbè… mi faccio la fama coi materiali degli altri per vendere il mio lavoro. è come se nel mio sito mettessi le foto dei grandi fotografi e le spiegassi in tutorial (senza dire che sono le loro) e poi proponessi in giro i miei servizi fotografici. la cosa mi puzza. BASTAAAAAAAAAAAAAAA
riempite i vostri **** di siti coi vostri materiali, scattate le foto e lavorateci sopra, se non avete la modella sottomano usate ER GATTO che i peli ce l’ha molti deppiù ed è più difficile da scontrornà xche adesso le modelle se depilono DAPERTUTTO.
ER sito nuè obbligatorio, io lo ho in costruzione da anni e lavoro bene lo stesso. Se dovessi metterci dentro dei materiali ci metterei i miei, e se dovessi mettere dentro una foto di un collega lo contatterei prima e lui sarebbe contento. Il lavoro è fatica è ingegno, fare copia incolla sono capaci tutti.
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.
Ovviamente il mio post è ironico e scherzoso. Per sdrammatizzare. Sono d’accordo in pieno con tutti i post precendenti.

Giorgio for President :)

nella disputa tra giovanna-daniele non avrei dubbi da che parte schierarmi. e questo per un motivo soltanto.

@Claudia: grazie a nome degli “altri” lettori. Io essendo abbonato da tempo a Reflex avevo letto già il tuo articolo e mi ero documentato. Avendo una blog in cui discuto liberamente ed altrettanto liberamente esprimo il mio parere ritengo doveroso informarmi prima.

@Angelo: dov’è la citazione alla fonte? Anche se l’uso della stessa fosse stato autorizzato, perché non citarne l’autore e sopratutto perché accusare altri di copiare idee altrui per poi replicare lo stesso tutorial? Questa è la questione a mio avviso (grazie del link anche se è proprio per via del link che il tuo commento ha avuto bisogno del mio ok per apparire ma come vedi eccolo qui)

e poi non la conoscevo… ma Giovanna Griffo è proprio carina. Al prossimo corso ci vado sicuro. gli state facendo una pubblicità da paura.

Se vabbè… mi faccio la fama coi materiali degli altri per vendere il mio lavoro. è come se nel mio sito mettessi le foto dei grandi fotografi e le spiegassi in tutorial (senza dire che sono le loro) e poi proponessi in giro i miei servizi fotografici. la cosa mi puzza. BASTAAAAAAAAAAAAAAA
riempite i vostri **** di siti coi vostri materiali, scattate le foto e lavorateci sopra, se non avete la modella sottomano usate ER GATTO che i peli ce l’ha molti deppiù ed è più difficile da scontrornà xche adesso le modelle se depilono DAPERTUTTO.
ER sito nuè obbligatorio, io lo ho in costruzione da anni e lavoro bene lo stesso. Se dovessi metterci dentro dei materiali ci metterei i miei, e se dovessi mettere dentro una foto di un collega lo contatterei prima e lui sarebbe contento. Il lavoro è fatica è ingegno, fare copia incolla sono capaci tutti.
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.

Ovviamente il mio post è ironico e scherzoso. Per sdrammatizzare. Sono d’accordo in pieno con tutti i post precendenti.

Adolfo, mi piace discutere con chi ha un punto di vista diverso e mantiene un atteggiamento corretto, significa che si cerca la “verità” e non l’imposizione di un pensiero; è un atteggiamento che è utile a tutti coloro che lo abbracciano, o almeno io ne sono convinto. :)
Claudia mi riservo di legger con più attenzione il tuo lungooo reply :)

comunque ho trovato una cosa che potrebbe fare al caso nostro:

k) il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al
pubblico, se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non
costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di
ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali. Nelle
antologie ad uso scolastico la riproduzione non può superare la misura determinata dal regolamento, il quale
fissa la modalità per la determinazione dell’equo compenso. Il riassunto, la citazione o la riproduzione
debbono essere sempre accompagnati dalla menzione del titolo dell’opera, dei nomi dell’autore,
dell’editore e, se si tratti di traduzione, del traduttore, qualora tali indicazioni figurino sull’opera
riprodotta.
Si noti come la possibilità di fare una citazione non possa concretarsi nella riproduzione integrale
dell’opera citata: dunque non sarà citabile, ad esempio, un’opera fotografica oppure un’opera letteraria breve o
brevissima.

***Una norma di recente introduzione consente oggi anche la libera pubblicazione attraverso la rete
Internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o
scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. I limiti al suddetto uso didattico o
scientifico saranno definiti con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali;***

http://campus.cib.unibo.it/help/LineeGuidaDirittoAutore.pdf

penso quindi che tale immagine, in bassa risoluzione, usata per un tutorial gratuito (per quanto possa far crescere l’appetito verso un corso completo) a scopo didattico, per mostrare una tecnica, sia assolutamente corretta :)

Angelo, non è proprio così. Come citato da Adolfo, recentemente ho trovato gran parte di un mio articolo, pubblicato sulla rivista per cui scrivo, sulla bacheca FB di un utente che di professione fa l’avvocato.
Nessuna citazione, nessun link… zero di zero. La percezione data è che fosse farina del sacco del proprietario della bacheca, come dimostrano anche i commenti entusiasti e i like al post.
Ho scritto all’avvocato, facendo le mie rimostranze, e mi ha risposto così:

““Salve. Io sono un avvocato. Io tolgo quelll’articolo solo perchè non mi interessa tenerlo sul mio profilo più di tanto. Quelll’ articolo è stato tratto da CLICKBLOG e non dalla rivista per cui lavora, è pubblico e non ha bisogno di alcuna autorizzazione per essere ripubblicato, anche perchè non è stato fatto dello stesso alcun uso. Pertanto non devo assolutamente indicare la fonte…. Si informi”.

Ripostina in stile LEINONSACHISONOIO.
Bene, mi sono informata e, d’accordo con il mio Editore, parte lesa nella vicenda al pari mio, ci ho scritto un articolo sulla mia rivista, con tanto di pareri di avvocati specializzati. E vediamo come andrà a finire.

Ciò detto, premesso che la legge NON ammette ignoranza per nessuno, neanche per l’analfabeta eremita che vive in cima al monte di Canicattì, se la non conoscenza della legislazione del diritto d’autore può anche vagamente essere tollerata in chi non opera professionalmente nel settore, in nessun caso può essere accettata da parte di chi invece esercita o dichiara di esercitare, a vario titolo, una professione in cui il copyright è pane quotidiano, che sia per fotografie o per testi.

Quindi, per togliere ogni dubbio legislativo su cosa è lecito e cosa non è lecito fare, di seguito alcuni punti chiave, focalizzati non tanto da me, che non sono nessuno, ma da una decina di avvocati, consultati in varie situazioni per episodi analoghi a questi.

1) Il principio della corretta citazione
L’articolo 70 della Legge sul Diritto D’Autore prevede la possibilità di utilizzare ‘brani o parti di opera’ e di comunicarli al pubblico, ‘se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera’. Pertanto, per quanto riguarda l’utilizzo delle fotografie in rete, potrebbe apparire inizialmente sufficiente, ai fini di una corretta citazione, inserire un link testuale alla URL dell’immagine, con un riferimento ipertestuale. Tuttavia riterrei preferibile riprodurre la fotografia in bassa risoluzione (inferiore ai 72 dpi) ed a piccole dimensioni”.

2) Il comma 3 dell’art. 70 della Legislazione sul Diritto d’Autore definisce che è vero che è consentita la libera pubblicazione su Internet e a titolo gratuito di immagini a bassa risoluzione, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro, ma è altrettanto vero che la presenza di un qualsiasi riferimento pubblicitario, (che sia un banner, un testo, un elemento grafico o altra soluzione di web advertising poco importa), nella pagina Internet che ospita fotografie altrui, fa venir meno la possibilità di appellarsi a questi argomenti. In questi casi si parla di ‘lucro indiretto’”.

3) Sempre sulla corretta citazione: “tale riproduzione sarà possibile solo se non sia stata espressamente vietata da chi ne ha diritto (editore o autore) e se ne siano stati citati obbligatoriamente la fonte, la data e il nome dell’autore.

4) Questo vale anche se non soprattutto sul web, vedi quanto definito dalla L. 7 marzo 2001, n. 62 recante “Nuove norme sull’editoria ed prodotti editoriali e modifiche della L. 05/08/1981, n. 416”.

Nel caso specifico che tratta il post di Adolfo, poco importa che si abbia avuto il permesso o meno a pubblicare la fotografia di Orwig, quanto il fatto che, da quanto scritto, manca del tutto la citazione della fonte. Che sia ignoranza della legge o volontà di non citarla o altra ipotesi ancora, non mi interessa.

Quello che invece mi sta a cuore, e molto, è che non si diffondano false informazioni su quello che è lecito fare.
Le leggi sono lì, leggiamole, capiamole e poi dopo ma solo dopo esserci accertati di aver capito, allora possiamo imbarcarci in una discussione. Altrimenti si contribuisce solo a creare maggior confusione.
Dire “non sono un avvocato” e far seguire questa affermazione da una serie di considerazioni su quanto è lecito fare, del tutto inesatte, è a mio avviso del tutto fuorviante.

Perdonate i toni forti ma, come Giorgio, ne ho piene le scatole di vedermi clonare, copiare e riprodurre contenuti e idee e sentirmi dire che “Tanto è così che van le cose” e leggere citazioni di presunte leggi che esistono solo come desiderata.

@Angelo: ma si Angelo abbracciamoci e diamoci degli invidiosi dei gelosi e continuiamo a scrivere “pace”. Ma non sono d’accordo sul fatto che le foto degli altri si possono usare a nostro piacimento.

Ma rispondo alla tua domanda ( non fuggo ): no, non sono a conoscenza, ne escludo, che sia stata chiesta l’autorizzazione ad Orwing per l’uso dell’immagine. Nel caso sarei pronto a scriverlo ma mi domanderei comunque come mai non è stato scritto che l’immagine appartiene a lui. E come vedi non cancello il tuo messaggio che esplicita la cosa. In soldoni non discuto che un’immagine possa essere utilizzata per scopi didattici anzi, ma gli va attribuita la provenienza.

Per quanto riguarda la parte finale del tuo messaggio dico solo: amen! Qui e ribadisco QUI, c’è spazio per tutti. Altrove non sempre è cosi ed evidentemente non tutti sono d’accordo con te quando dici che si cresce nella condivisione (fra l’altro lo dici a me che tengo questo blog nel quale non esiste pubblicità od altra forma di “commercio”).

Non ci crederai ma mi piace discutere con te ^_^

Non sono un avvocato, ma per quanto mi ricordo se si prende un immagine disponibile sul web e non se ne cambia l’appartenenza (per esempio variando gli exif) o non si sfruttano le sue peculiarità a fini commerciali, non c’è reato. E’ necessario specificare da qualche parte che le immagini sono di provenienza incerta “web”. In questo caso non ha usato l’immagine per una pubblicità o in contesti puramente fotografici, l’ha usata per illustrare una tecnica, quindi che ci fosse quell’immagine o un altra, il lavoro di Giovanna Griffo non sarebbe stato nè valutato di più, nè di meno. Poi chi ha scritto questo post, è a conoscenza del fatto che lei potrebbe aver scritto in forma privata all’autore per chiederne l’utilizzo? Tutto questo per dire, perchè fare guerre? il nostro ambiente cresce nella condivisione, non nelle gelosie, rivalità, invidie, ripicche; c’è spazio per tutti! abbracciamoci nella pace dai

@Marco Olivotto: grazie anche a te della visita e del parere che in questo caso è gradito e spero che anche la controparte voglia approfittare. Qui tutti hanno spazio.

Rispondo all’unica cosa che mi riguarda, ovvero il fatto che nell’incidente citato sarebbe stato posto il link al gruppo “rivale”su facebook. Questo è falso. Io sono intervenuto, mi sono firmato per esteso, ma non ho posto alcun link. Quella sera decine di persone sono state buttate fuori solo perché chiedevano ragione e rispetto. Nulla è stato orchestrato (se ci credete), il movimento è stato spontaneo. Purtroppo a quanto ne so questo non è più dimostrabile: la persona citata, come aveva peraltri pieno diritto di fare sul suo gruppo di facebook, ha rimosso il post completo, comprese le scuse che sono comparse, circa un minuto dopo averle scritte. Quindi la documentazione dell’esatto accaduto non esiste più. Qualcuno mi ha suggerito che è reperibile nella cache di Google: non mi sono neppure disturbato a guardare. C’ero, so cosa è successo, il resto non mi interessa. Sopravvivono, ed è noto, alcuni screenshot presi da utenti indipendenti che li hanno poi diffusi, ma sono gravemente carenti in termini di complessità – il post in questione aveva decine, se non un centinaio, di commenti, alla fine.
Per inciso, sulla questione delle immagini, io – che *non* sono affatto un fotografo in quanto mi limito a fare i ritratti a mio figlio e le foto delle vacanze per i miei album personali – ho avuto immagini mie prese, messe in apertura di portfoli professionali (!!!) con attribuzione di copyright e senza la menzione neppure del mio nome. Danno commerciale: zero, perché non sono un professionista in quel settore. Danno morale: quantificatelo voi. A casa mia si chiama furto.

@Angelo: quindi siccome tutti fanno cosi e tutto ammesso? Sulla storia dei link se vuoi ti racconto quello che mi è accaduto in passato proprio con questo blog.
Io ho esposto dei fatti, solo dei fatti…ripeto fatti! E sono pronto a rimangiarmi quello che ho scritto se qualcuno o io stesso trovassi informazioni che dimostrassero che le cose non stanno cosi.
Questi spazi sono aperti a tutti, come tu stesso puoi verificare, non censure ne controllo a priori i post (a meno che non contengano link, a qual punto interviene in automatico il filtro antispam che li mette nella coda di moderazione). Qui chiunque può dire la sua ed è il benvenuto, basta essere “soltanto” educati. Un’ultima cosa…c’è chi le guerre, non amo questo termine ne penso sia una guerra, le combatte a viso aperto e chi manda i guastatori.
Grazie del tuo intervento.

Paola hai perfettamente ragione, ma io non ce la faccio più. Mi sono spappolato i maroni, è sbagliato lo so. Gente che copia, gente che lavora gratis, perdere clienti perché dei deficenti fanno dumping pensando che dopo quando saranno obbligati ad alzare i prezzi li chiameranno ancora, invece lo sappiamo cosa succederà, ne verrà un altro ed un altro ancora, gente ignorante che parla a sproposito ovunque, riviste e giornali che ti rubano le foto e se gli scrivi dicono cacchiate tipo che è diritto di cronaca, poi metti l’avvocato ma lui ha da fare, multinazionali che ti pagano più di un anno dopo, il commercialista che vai a chiedere le certificazioni delle ritenute d’acconto e se le è perse, poi gli metti contro ancora l’avvocato e lui dice che non è mai stato il tuo commercialista e se gli fai causa ci perdi migliaia di euro che devi anticipare e dieci anni almeno. Perdere tutti i clienti istituzionali ogni volta che cambia una giunta comunale, provinciale, regionale, un governo di merda che il ministro alla collezione del ministero ci manda il suo fotografo che non fotografa arte ma è un fotografo sportivo e non ha nemmeno le luci. Poi quando attacchi qualcuno o dici la verità passi pure per un rompicazzi. Basta.

Trovo siano molto pochi quelli a cui si può dire di non aver ripreso concetti di altri, Dragan, Margulis. etc tutti gli altri riprendono gli stessi concetti e li rivendono. Di cosa ci dobbiamo scandalizzare?
A titolo di informazione c’è da dire che Giovanna ha bannato Daniele per aver messo dei link se non sbaglio al proprio sito commerciale o al gruppo “rivale” su facebook, questo non lo so esattamente, dovreste chiederlo a lui, e c’è da dire che in tale circostanza Giovanna si è scusata per il malinteso e per aver sbagliato nel valutare simile al proprio il sito a cui si riferiva. Ciò non ha fermato l’ondata di odio contro di lei, iniziata con un post sul blog di Di Stanio dove lui ne esce come un signore e lei come il nuovo diavolo, articolo a cui tutti i partecipanti del gruppo ccc son stati invitati ad aderire ed a ricopiare sulle loro bacheche per “distruggere” giovanna griffo. Perchè fare queste guerre contro qualcuno, vivere in pace no eh?

Giorgio Benni: tu sei un grande e te l’ho detto più volte ^_^
Paola: grazie anche a te per aver voluto lasciare una traccia e la tua opinione.

Giorgio non sono d’accordo, anche questo fa parte di ciò che conta. Che poi più di tanto non si possa fare è un conto ma non si può neanche far finta di nulla sempre e comunque. Quando poi la cosa coinvolge persone che insegnano è giusto che si faccia un minimo di chiarezza.

Lottare contro il malcostume è diventato faticoso. Ti senti circondato. A volte penso con tristezza di aver tirato i remi in barca. Mi consolo con le gioie della famiglia, gli amici, le persone che mi donano un sorriso e che incontro tutti i giorni nei lavoretti che faccio, o su un blog come questo che diventa l’occasione di conoscere gente come te, cercando di portare la mia testimonianza con umanità, di utilizzare le mie energie per apprezzare le cose veramente importanti.
Tutto il resto al massimo lo puoi sottolineare. Ma ti consiglio di focalizzarti solo su ciò che conta.

Di storie di questo tipo se ne sentono a decine. Non so se la cosa più irritante sia il “plagio” in sè o l’arroganza di chi lo rivendica. Comunque chi vale veramente non ha bisogno di rivendicare nulla.

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