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Fotografia

Motion Blur o se preferite Mosso Creativo

This entry has been published on 11 Novembre 2010 and may be out of date.
Roma - Adolfo Trinca 2010 - All Rights Reserved

Dopo aver letto l’interessante post How to Capture Motion Blur in Photography su DPS scritto da Darren Rowse, mi è venuta voglia di parlare di mosso creativo o se preferite Motion Blur.

Contrariamente a quanto si possa pensare, le foto mosse non vengono soltanto quando si sta fotografando un soggetto in movimento come può essere una corsa automobilistica od una partita ci calcio ad esempio. Le foto mosse oltre ad essere un errore, se non si è padroni della tecnica, posso diventare un qualche cosa di molto, molto affascinante.

Date un’occhiata agli esempi riportati qui.

Belli è? Be, nulla di troppo complicato, ancora una volta c’è da ribadire che la buona conoscenza della tecnica fotografica ci permette di fare cose che altrimenti non sarebbero alla nostra portata.

ALCUNI INDICAZIONI

Questo indicazioni valgono per qualsiasi tipo di macchina fotografia, sia essa una reflex od una bridge passando per le compattine…l’iportante è avere sulla macchinetta la possibilità di lavorare in manuale o come vedremo su priorità dei tempi.

1. Stabilizzare la macchinetta fotografica.

Prostettive Fantasma - Adolfo Trinca 2010 - All Rights Reserved

Una cosa fondamentale, se non volete che tutto risulti mosso, e non spacciatelo per il risultato atteso che non vi credo, è quella di assicurarsi l’immobilità o se preferite stabilità della vostra macchinetta fotografica. Questa non è una regola ferrea, se ad esempio state facendo panning quello che ho detto non vale!

Come fare? be, treppiede, muretto, sacco di fagiuoli, macchina parcheggiata, ecc ecc ecc

Un’altra cosa che vi consiglio subito è quella di usare, per ridurre al massimo i possibili movimenti della camera, è l’uso dello scatto remoto o se non lo avete scattate con il temporizzatore (autoscatto).

2. Tempi

Prostettive Fantasma - Adolfo Trinca 2010 - All Rights Reserved

Il motivo per cui in una foto c’è del mosso è molto semplice ed immagino che già lo conosciate. Se il tempo nel quale l’otturatore è lungo, il sensore ha più tempo per percepire il movimento.

Fate questo esperimento: andate in una strada molto frequentata, via del Corso a Roma va benissimo, ed appoggiatevi ad un muro. Adesso chiudete gli occhi ed aspettate che vi scippino…sto scherzando, c’è poco da aspettare gh gh gh. Dicevo, appoggiatevi al muro, chiudete gli occhi e … apriteli e chiudeteli il più veloce che potete, fatto! bbbrenissimo (attacc di art attack). Che cosa avete percepito? Avete percepito movimento? Se si pochissimo vero? Bene, adesso richiudete gli occhi e riapriteli per due tre secondi…cabiato nulla? Adesso si che c’era movimento vero? Ecco questo è esattamente quello che succede nella fotografia che vorremmo fare.

Quindi la cosa fondamentale per fare questo tipo di foto è quella di usare tempi lunghi. Se usate un tempo breve, chessò 1/4000, il vostro soggetto difficilmente mostrerà movimento a meno ché non si tratti di un missile ad un metro di distanza da voi ;-) Al contrario, se usate tempi lunghi, 5 secondi ad esempio, il vostro soggetto non dovrà essere poi cosi veloce per mostrare movimento.

Adesso vi starete domandando qual’è il tempo giusto da utilizzare, la risposta è molto semplice: e che ne so io?

Nel senso…se state fotografando una lumaca o una formula 1 cambia un pochino la cosa, non credete? Quindi a priori non si può decidere qual’è il tempo giusto. Quello che vi suggerisco, evviva il digitale, è di sperimentare molto per arrivare ad un risultato che ritenete corretto (poi magari fatemeli vedere).

Ovviamente, come vedremo, il tempo di scatto non è, come per tutte i generi fotografici d’altronde, l’unico fattore da tenere in considerazione.

Adesso ci siamo che la cosa fondamentale per il mosso è il tempo lungo? Bene, allora potreste usare il trucchetto di lavorare su Priorità dei Tempi che come sapete vi consente di impostare la velocità di scatto e lasciare decidere alla macchina fotografica l’apertura del diaframma. Se fate questo mettete la misurazione dell’esposizione, se l’avete in Matrix. Il vantaggio è quello di avere una esposizione quasi sicuramente corretta, ma perdete il pieno controllo (ricordate che esiste la profondità di campo e la definizione dell’immagine che sono legate al diaframma utilizzato).

3. Apertura

Un maggiore tempo di aperture, come abbiamo detto prima, comporta per il sensore una maggiore esposizione alla luce è quindi una maggiore quantità di luce che lo raggiunge. Questo comporta la necessità di compensare con il diaframma per evitare sovraesposizioni.

Se avete messo la macchina su Priorità di tempi fregatavene, ci pensa lei, ma se siete in manuale è un parametro di cui dovrete per forza tener conto.

Io per non sapere ne leggere ne scrivere ma sopratutto per avere maggiore profondità di campo e maggiore nitidezza metto a f/11 ( non è legge e non esistono numeri magici, usate questi numeri come base di partenza per i vostri esperimenti che poi voglio vedere ^_^ ).

4. ISO

Stesso discorso fatto per l’apertura. Anche qui, se la vostra macchina lo permette, potete impostarla su Iso automatici e poi deciderà lei – al vostro posto! – quale sarà il valore corretto della sensibilità (in verità il valore dell’amplificazione del segnale letto dal sensore) tenendo conto di tempo e diaframma.

Ma ricordatevi che aumentare il numero iso a capocchia, specialmente verso l’alto, introduce rumore e fa perdere nitidezza.

Io metto la mia macchina sul più basso valore disponibile e poi parto da li.

5. Filtri a densità neutra

ND Filter
ND Filter - SergioRT

C’è ancora troppa luce? E ‘ndo c..o siete andati a fotografare? Va be, se f/11 a iso 100 non basta misa che vi toccherà usare dei filtri a densità neutra.

I filtri a densità neutra, o neutral density, sono filtri grigi che si usano per limitare la luce che gli passa attraverso, un po come mettere gli occhiali da sola al nostro obiettivo.

Sono chiamati neutri perché tutte le componenti della luce vengono filtrate in egual misura evitando dominanze cromatiche. Facendo raggiungere meno luce il sensore o la pellicola consentono di avere un’esposizione più lunga a parità di apertura oppure un’apertura più ampia a parità di tempo di esposizione.

Adesso sapete come, fatevi onore.

6 risposte su “Motion Blur o se preferite Mosso Creativo”

Be Daniele, direi che ci sei riuscito ^_^
Ah, lo dico agli altri…il link copiatelo ed incollatelo nella barra del browser.
Il cavalletto ti avrebbe senz’altro aiutato ma potevi cercare di arrangiarti con scale, mobili, librerie e magari impostando l’autoscatto cosi da non “muovere” la fotocamera.
Grazie di aver condiviso con noi la cosa.

Be, quello regge un “solo” kg, sei sicuro che reggerà il peso della tua reflex e dell’obiettivo ad essa montato?
Forse punterei a qualche cosa di più robusto.

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