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Aggiornamenti dal fronte Libico

This entry has been published on 21 Febbraio 2011 and may be out of date.

Ecco la cronaca di una tranqilla giornata di terrore. Stamattina sveglia dopo una nottataccia alle ore 8. Raggiungo gli altri in ufficio per capire se era o meno il caso di andare a Tripoli presso il cliente.

Dopo una breve chiacchierata con gli addetti alla sicurezza e sopratutto dopo che il contatto presso il cliente mi ha chiamato per dirmi che mi aspettava on site, vive dall’altra parte della città e non mi sembrava carino avergli fatto attraversare la città per nulla, ho deciso di andare.

Durante il viaggio di andata l’unica cosa di strano che ho visto sono due cammelli su un pick-up della Nissan.

La mattinata è passata tranquilla cercando di sistemare quella maledetta macchina (server unix) ed all’ora di pranzo come al solito sono andato con il cliente a mangiare fuori in una paninoteca (chiamiamola cosi) a poca distanza dalla sede di lavoro.

Nessuno mi ha detto nulla, nessuna mi ha guardato male, non credo che la popolazione abbia nulla da ridire a noi stranieri ma io avevo comunque gli occhi aperti. Parlando con il cliente vengo a sapere che già ieri sera, oramai l’altro ieri sera, ci sono stati degli incidenti fra sostenitori del governo e rivoltosi. La cosa mi lascia un pochino preoccupato…poi se aggiungete le 4 telefonate della moglie preoccupata ed il fatto che i telefoni non funzionano, internet è tornata soltanto adesso anche se twitter, facebook ed altri siti non erano e non sono disponibili capirete come mai ho iniziato a preoccuparmi (moderatamente).

La faccio breve e vi dico subito che durante il viaggio di ritorno, dopo essermi fermato al supermercato ed aver comperato dei felafen ho visto un gruppo di persone armate…dico persone e non poliziotti o militari. Molto probabilmente i mercenari assoldati da magoG per sedare la rivolta di Bengasi che poi, fonte Aljazeera, cono stati dirottati su Tripoli.

Che altro dire, domani mattina si parla di organizzare una bella evacuazione con un volo charter. La situazione non è preoccupante ma provate a stare chiusi dentro casa con echi di urla spari ed elicotteri che vi arrivano da lontano e tutto questo con la consapevolezza che mentre tu sei gioco forza chiuso dentro casa la fuori si sta facendo la storia!

Morale della favola stanotte non si dorme e domani è un’altro giorno.

Se qualcuno volesse essere cosi gentile da postare il link di questo post sulla mia bacheca facebook mi farebbe un grosso favore ^_^

Di adolfo

Nato sulla terra e residente sulle nuvole.

25 risposte su “Aggiornamenti dal fronte Libico”

No, e’ fabrizio L.B lavora in Ericsson.
Se lo vedete gli dite di chiamarmi…o di scrivermi anche tramite il blog.

Ho letto ora le notizie, brutta cosa.
Io leggevo di un C130 portoghese che stava facendo la spola, ma non so se gli hanno tolto l’autorizzazione all’atterraggio.
Il governo italiano come al solito immobile B. pensa solo ai suoi cavolo di interessi personali.

Emanuela ti riferisci a Fabrizio F. che faceva la spola fra Italia e Libia?
Se è lui è rientrato Venerdì scorso in Italia, prima che iniziassero i problemi.

Ciao,
non ho notizie da sabato di un mio amico che sta li nel campus Ericsson .
Si chiama Fabrizio.
Mi fate sapere se sta bene?
Non riesco a chiamare.
Grazie

E cosa aspettiamo, il fischio di inizio??

S.CRAXI, SE NECESSARIO PRONTI A EVACUARE ITALIANI. MA NON E’ STATO ANCORA DATO IL VIA…
(ANSA) – “Sono pronti i piani di evacuazione nel caso si rendessero necessari ma non è stato dato ancora il via”. Lo ha affermato il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi, parlando con l’ANSA della situazione dei cittadini italiani che si trovano in Libia. “Per ora – ha detto – stiamo invitando i connazionali a rimanere nelle abitazioni e a non farsi trovare in mezzo ai disordini. Come in altri casi, l’ambasciata italiana è perfettamente attrezzata per sostenere le nostre comunità all’estero”. Comunque, ha concluso, “seguiamo gli avvenimenti che si stanno di ora in ora modificando”.

aggiornamento dell’ultimo minuto… non sono riusciti a partire… il gate era chiuso… riprovano domani mattina. :-(

Per tutti gli amici di Adolfo: news fresche fresche.
Alle 16.00 dovrebbe imbarcarsi su un volo per l’Italia con scalo (forse) a Tunisi.

Adolfo scrivimi in privati e dimmi esattamente le difficoltà. Chi sta gestendo il rimpatrio, in che modo, cosa state aspettando. In sintesi, ho bisogno di più dettagli possibili. Sta gestendo l’azienda o è coinvolta l’ambasciata? hai accesso ai siti news esteri o non sapete cosa sta succedendo? Che cosa vi hanno detto a parte il passare da paesi amici? Dove siete in questo momento? In che zona della città? Avete una scorta? In quanti siete da rimpatriare?
Risp in privato, su gmail: claudia.rocchini@gmail.com che vediamo di farti da grancassa sui giornli qui.

Ditemi voi che cazzo di raccomandazioni sono queste:

“evitare gli assembramenti di folla, di allontanasi immediatamente dalle zone dove siano in corso manifestazioni e, in generale, di rimanere sempre aggiornati sull’attualita’ internazionale e regionale”

Ma secondo quelle beate teste di cazzo cosa dobbiamo aspettare? Il primo morto italiano? Le altre nazione che so deficenti?

Ad ora nessuna novità di rilievo, stiamo cercando biglietti aerei per qualsiasi direzione amica. Vediamo se passando per la Tunisia si possa arrivare a Roma.

ADOLFOOOOOOO
Cazzo cazzo muoviti a riportare quel tuo culo a casa!!!

Comunque sta con gli occhi aperti e in bocca al lupo
ciao

Ecco bravo rientra che meglio… Ma non fraintendere che io al tuo culo non sono interessato :-)

beh muovetevi, queste le ultime news:

Rivolta anche a Tripoli, attaccata sede televisiva
In fiamme edifici. Massacro a Bengasi. Voci di fuga di Gheddafi. Il figlio Saif promette riforme
21 febbraio, 11:17

La sede di una tv a Tripoli è stata saccheggiata e nella capitale libica alcuni edifici pubblici sono stati dati alle fiamme. Lo riferiscono testimoni. Secondo quanto riferiscono i testimoni, a Tripoli e’ stata saccheggiata anche la sede di una radio pubblica, mentre alcune stazioni di polizia e sedi dei comitati rivoluaizonari pilastro del regime sono stati dati alle fiamme ieri in tarda serata. Tra le sedi dei Comitati rivoluzionari di Tripoli dati alle fiamme c’e’ anche l’ufficio del governo centrale, uno dei principali edifici istituzionali della capitale libica. Lo afferma la tv al Jazira.

Si contano 61 morti oggi a Tripoli: lo afferma la tv satellitare Al Jazira, citando fonti mediche nella capitale libica.

TV, FORZE ORDINE SACCHEGGIANO UFFICI E BANCHE – La tv satellitare al Jazira riferisce che a Tripoli forze dell’ordine si sono date a saccheggi di uffici e banche e che tutte le città della zona a sud della capitale, Jebal Nafusa, sono i mano ai ribelli.

TESTIMONI, SOLDATI SI UNISCONO A MANIFESTANTI – Testimoni oculari hanno detto che a Tripoli soldati si sono uniti ai manifestanti anti-Gheddafi. Lo riferisce al Jazira. Sempre secondo l’emittente l’esercito avrebbe rifiutato di dispiegarsi nella città di Bani Walid. Inoltre, afferma ancora al Jazira, nella caserma di Ajdabia, si sarebbero verificate esplosioni causate da “velivoli ignoti”.

Salgono a 18 i feriti degli scontri registrati in un cantiere gestito a Tripoli da alcune società sudcoreane: secondo il ministero degli Esteri di Seul, 15 operai bengalesi sono rimasti coinvolti, di cui due accoltellati e in gravi condizioni, mentre tre sudcoreani hanno riportato lievi escoriazioni. Nel sito ci sono oltre 1.000 lavoratori del Bangladesh e 40-50 sudcoreani, in base a quanto riferito dall’agenzia Yonhap. Il governo di Seul ha invitato le compagnie impegnate in lavori nel Nord Africa e in Medio Oriente ad alzare l’allerta e predisporre misure per garantire la sicurezza. L’Associazione dei costruttori (Icak), che riunisce un totale di 70 operatori con solide attività in Paesi come Libia, Yemen, Iran, Marocco e Bahrein, ha già accusato milioni di dollari di danni causati dalle proteste, nel mentre ha intensificato la collaborazione con il governo di Seul. Sotto osservazione, in particolare, la Libia, dove le aziende sudcoreane sono, ad esempio, impegnate nella realizzazione di centrali termiche a Tripoli e Al Khalij. “I lavoratori presenti a Bengasi sono stati spostati per sicurezza a seguito delle istruzioni fornite dalla nostra ambasciata in Libia”, ha riferito un funzionario del ministero dei Trasporti e degli Affari marittimi.

FRATTINI, AVVIARE PROCESSO RICONCILIAZIONE – In Libia “il processo di riconciliazione nazionale deve partire in modo pacifico arrivando poi ad una Costituzione libica: sarebbe un obiettivo fondamentale”. Lo ha detto il ministro degli esteri Franco Frattini, al suo arrivo al consiglio esteri a Bruxelles facendo riferimento al percorso proposto da Seif al-Islam. Il ministro degli esteri Franco Frattini ha espresso grande preoccupazione “per il fatto che si stanno affermando ipotesi come quelle di emirati islamici nell’est della Libia”. “A poche decine di chilometri dall’Europa questo costituirebbe un fattore di grande pericolosità”, ha detto il ministro. “Sono molto preoccupato per una Libia divisa a metà, tra Tripoli e la Cirenaica”, ha ribadito Frattini.

MINISTRO SPAGNA, UE PENSA EVACUAZIONE EUROPEI – La Ue sta considerando di evacuare i suoi cittadini dalla Libia, in particolare dalla citta’ di Bengasi. Lo ha riferito il ministro spagnolo degli esteri Trinidad Jimenez, al suo arrivo al consiglio esteri della Ue. “Siamo estremamente preoccupati, stiamo coordinando l’eventuale sgombero dei cittadini dell’Unione europea dalla Libia, in particolare da Bengasi”, ha dichiarato ai giornalisti Trinidad Jimenez. Al contrario, il ministro francese degli affari europei, Laurent Wauquiez, ha detto di ritenere che “per il momento non ci sono minacce dirette” che necessitano il reimpatrio dei 750 francesi che abitano in Libia.

FINMECCANICA STA RIMPATRIANDO DIPENDENTI – Finmeccanica sta rimpatriando i propri dipendenti italiani dalla Libia. Lo confermano fonti vicine all’azienda, precisando che si tratta di poche persone, meno di dieci, e che stanno rientrando in queste ore in Italia. La britannica Bp e la norvegese Statoil hanno iniziato l’evacuazione del personale dalla Libia. Il gigante Bp completerà l’operazione entro le prossime 48, mentre la gran parte del personale della Stateoil ha già lasciato il Paese. Lo riferiscono le due compagnie petrolifere.

Adolfo, ho postato questo link sulla tua bacheca FB come hai richiesto.
Infilati sul primo charter e porta il culo a casa.

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