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Claudia Rocchini presenta: Come proteggersi dal furto di fotografie online

This entry has been published on 24 Ottobre 2011 and may be out of date.

Oramai non vi dico più nulla su Claudia Rocchini, che conoscete benissimo. Vado dirtto alla notizionA !!!

Un bel Webinar in collaborazione con Manfrotto sul come proteggersi dal furto delle imamgini, e si, avete capito benissimo! Claudia scrisse già sull’argomento ma avere l’occasione di poterle fare domende ed avere le giuste risposte be … fesso chi manca ;-)

Il webinar è fissato per l’8 Novembre 2011 alle ore 20.00 e durerà fino alle 21.00, quindi aperitivo prima di iniziare cosi non morirete di fame ;-)

Ma ecco il comunicato stampa:

Il furto delle immagini sul web è sempre più frequente. Anche da parte dei giornali on line. Ecco come difendersi con i consigli degli avvocati specializzati in tema di proprietà intellettuale

Il furto di fotografie, tecnicamente definito come “riproduzione non autorizzata di immagini altrui”, non è un fenomeno nuovo, certamente non è nato con il web. La tecnologia digitale e i relativi strumenti di diffusione delle immagini, vedi social network fotografici, album e siti, hanno però contribuito ad amplificare un malcostume che sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti, soprattutto per l’importanza dei soggetti coinvolti. Rubare una fotografia su Internet è facile, perlopiù è sufficiente un semplice copia e incolla, ma se inizialmente a rendersi responsabili di queste azioni nella maggior parte dei casi erano soggetti privati e con superficiali conoscenze della legislazione sul diritto di autore, di recente si sono moltiplicati i casi in cui a rendersi responsabili di comportamenti illeciti sono grandi gruppi editoriali, proprio coloro che, per primi, dovrebbero dare ben altri esempi.

Quali sono i comportamenti più diffusi di chi è vittima di un furto? 
In molti casi ci si limita a salvare una schermata della pagina web che contiene la fotografia rubata per poi ricorrere alla cosiddetta “diffida informale”, scrivendo ai titolari del sito responsabile del prelievo e chiedendo la rimozione dell’immagine pubblicata. Molti professionisti, invece, procedono direttamente con l’invio di una fattura, o di un avviso di fattura, indicando un tempo minimo per il pagamento, riservandosi eventuali azioni legali.
Non solo comunicazioni di questo tipo molto spesso non hanno alcun seguito, ma rischiano di danneggiarci nel caso in cui si decida, in un secondo momento, di ricorrere a un legale: infatti, nel frattempo con ogni probabilità la nostra foto sarà stata rimossa senza un cenno di riscontro. Inoltre, non è detto che la semplice schermata sia sufficiente a provare la paternità di una fotografia: ciò che conta non è avere ragione, ma poter dimostrare di averla.
Infine, non tutti sanno che anche se un’immagine viene rimossa, si ha comunque diritto a un risarcimento per tutto il tempo in cui è stata pubblicata.

Quali le giustificazioni spesso addotte?
Tra le scusanti più utilizzate da chi ruba una fotografia vi è il “principio della corretta citazione”, secondo cui il diritto di paternità verrebbe rispettato principalmente tramite la citazione della fonte, a patto che venga utilizzata per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro. Tuttavia è sufficiente la presenza di un qualsiasi riferimento pubblicitario, (che sia un banner, un testo, un elemento grafico o altra soluzione di web advertising poco importa), nella pagina Internet che ospita fotografie altrui, perché si configuri il cosidetto “lucro indiretto”.

Prevenire è meglio che intervenire
In questo webinar, grazie anche alla consulenza di avvocati specializzati in diritto d’autore e in diritto penale inforatico, affronteremo sia gli step più opportuni su come comportarci in caso di furto di nostre fotografie sia le indicazioni per capire cosa dobbiamo sapere, e fare, prima di pubblicare una fotografia on line ed essere certi di poterne eventualmente dimostrare la paternità.

Per registrarsi: https://www1.gotomeeting.com/register/559292768

98 risposte su “Claudia Rocchini presenta: Come proteggersi dal furto di fotografie online”

è giusto che riceva un premio per la sua battaglia contro i fotografi esosi.
Se penso che per il rogito di casa nel 2005 abbiamo pagato quasi l’equivalente dello stipendio annuo di mia moglie. Cosa dovremmo dire dei notai? Non c’è un notaio robin hood che anche lui come Marco può aiutare le famiglie?

Adolfo, a Natale mi aspetto un panettone e lo spumante con tutti i commenti che lascio sul tuo blog. ghghghghghghgg

Le foto di un matrimonio non sono il pane.
Gli sposi in teoria, ma pure in pratica potrebbero farsele fare da amici o parenti.
“aiutare gli sposi che non arrivano a fine mese”, mi sembra una scusa sui generis. Nessuno ti obbliga a sposarti, nessuno a scegliere un professionista.
Fare dumping, non utilizzare le maestranze dell’ambiente serve solo a distruggerlo, poi non mi stupisco che non ci si crei nessun problema di intraprendere un’altra professione.

A me gli stampatori, mi passano i matrimoni, e questa rete di contatti me la sono creata con umanità.
Perché non dirò mai “non me ne frega niente” della vita degli altri.
La vita per me non è prendi i soldi e scappa, ma un’avventura e una scoperta dell’altro, ci si confronta a volte ci si scontra ma sempre con rispetto.
Se vogliamo con solidarietà.

Marco lavorare in un matrimonio non a nero e venderlo a 980 euro significa che non ti rimane quasi niente. Ovvero i soldi che ti rimangono al netto delle tasse sono circa la metà, poi dal NETTO, ci togli il 23% di INPS, che formerà la tua pensione, tu la paghi l’INPS, sei iscritto alla gestione separata? Soldi che ti ritorneranno fra un tot di anni ma che al momento non ne puoi disporre, e sono almeno altri 100 euro che se ne vanno di INPS. Te ne rimangono circa 400, ma con questi ti ci devi pagare TUTTO. Cioè dalla pizza con gli amici il mutuo di casa le attrezzature, benzina, ogni altra cosa del vivere.
Per avere uno stipendio che permetta di INVESTIRE sulle attrezzature, PC, Corsi di formazione devi guadagnare almeno 2000 euro PULITI. Sono 5 matrimoni al mese per tutto l’anno. Cioè 60 matrimoni. Anche a gennaio febbraio ecc. dovresti lavorare, se li trovi.
A meno che non vivi con i tuoi genitori, allora il discorso cambia.
Riguardo al fatto di non incoraggiare la stampa, l’album, il fotolibro è un tipo di comportamento lecito, ma secondo me un po’ cinico. “Così va il mondo”. Sembrerebbe che si voglia dire “peggio per loro”.
Io la vedo diversamente, forse perché sono cresciuto con persone che avevano laboratori, che vendevano pellicole, album, addirittura ho una signora che le do 30 euro e mi attacca le foto sull’album. Lui CI VIVE di questo, pensa che strano. Stiamo parlando di persone che LAVORANO e non è bello liquidare loro, le loro vite, con un “così va il mondo”.
Frase che a mio giudizio ritengo cinica e squallida che non fa onore a nessuno.
Poi voglio vedere quante coppi con i files vanno in laboratorio o si stampano un album se non incoraggiate.
Mi piace pensare che la società non andrà sempre in questa direzione dove la parola solidarietà non rimanga solo una parola ma un’agire.
Dietro la stampa fotografica si muove un mondo, che forse sparirà, e forse spariranno pure i fotografi. E sarà umiliante per me, ma credo anche per te sentire qualcuno che dirà un giorno. “Sono spariti i fotografi” “Così va il mondo”. Il mondo va nella direzione che vogliamo noi.

NB: io non faccio solo il fotografo di matrimonio, forse anche per questo riesco a fare questi prezzi. Ma detto questo, ciò non toglie che ognuno è libero di fare i prezzi che vuole.

Certo che sono iscritto, siccome non esiste un tariffario potrei anche lavorare in perdita per 2 anni, farmi il nome e poi chiedere il doppio. Non lo farò perché non mi serve farlo, ma è possibile.
Non vivo coi miei genitori ma con mia moglie.
Riguardo chi fa album, stampatori ecc, ti confermo “peggio per loro”, a me il pane non lo regala nessuno. Io la solidarietà la dò ai miei clienti, persone che arrivano a fatica a fine mese, a cui così riesco a fare un buon prezzo e tutti sono contenti.
Se spariranno i fotografi non preoccuparti che cambierò lavoro, per me assolutamente nessun problema.

Infatti poi è quello che si fa quando si può: si chiede ai fotografi che le svendono……e anche lì i fotografi hanno la faccia tosta di incazzarsi, e non ho mai capito il motivo.

Io personalmente non mi lamento, le cose, tutte le cose hanno un prezzo che non sempre rispecchia il loro valore “vero” e su questo siamo d’accordo.
All’evento di cui parli c’erano altri 100 fotografi, chiedi a loro ;-)

Non parlo della foto del secolo, ma di una semplice foto fatta ad un evento dove c’erano magari altri 100 fotografi.
50€ hai diritto a pretenderli, ma non lamentarti se poi qualcuno la vende a 5€ e ti trovi senza lavoro.


adolfo:

Certo, ma è cosi fondamentale che ne parli mettendo la foto di un’altro? Va su Flickr e trova una foto per cui l’uso è consentito, ma se invece vuole PROPRIO la MIA (ipotetico fotografo che ha scattato la foto del secolo) ed io voglio 50 euro…be…

Certo, ma è cosi fondamentale che ne parli mettendo la foto di un’altro? Va su Flickr e trova una foto per cui l’uso è consentito, ma se invece vuole PROPRIO la MIA (ipotetico fotografo che ha scattato la foto del secolo) ed io voglio 50 euro…be…

Marco, questa non l’ho capita:
“se uno che ha un sito amatoriale da 100 visite al mese ruba 20 foto che sono in vendita a 50€ ciascuna non c’è un mancato guadagno da parte del fotografo, tanto le immagini comunque non sarebbe riuscito ad acquistarle”

Nel senso…uno che ha 100 visite al mese le foto se le scatta da solo, non capisco a cosa gli servano!
Io ne ho 1000 al giorno e non mi sogno di andare a fregare le foto da nessuna parte! o me le faccio o le chiedo punto!

Se poi vogliamo discutere del prezzo di vendita va be, quello secondo me è un discorso a parte, ogni artigiano decide il prezzo delle sue opere ( belle o brutte ) poi sta al mercato decidere se premiarlo o meno.

Tra l’altro, per provocare ma dicendo una cosa vera, dico anche che se i prezzi sono elevati non c’è danno per il fotografo. Nel senso che tanto le immagini non le acquisterebbero comunque.
Se uno ruba una Ferrari il proprietario ha un danno (caspita, non la ha più…!), se uno ruba una musica MP3 fa un danno (tutti possono permettersi di comprare un brano su Itunes a 0,99€), ma se uno che ha un sito amatoriale da 100 visite al mese ruba 20 foto che sono in vendita a 50€ ciascuna non c’è un mancato guadagno da parte del fotografo, tanto le immagini comunque non sarebbe riuscito ad acquistarle.
Sto seriamente pensando di mettere a disposizione gratuitamente tutto il mio archivio di foto di sport, Giappone ecc. per chiunque le voglia utilizzare su web.

Non hai capito: io non sto parlando per me, ma in generale. Mettere una foto in vendita su Photoshelter a 100€ da usare sul web mi sembra da imbecilli. Chi ha 100€ da spendere per una foto da usare in un articolo editoriale su web? non li ha nemmeno un quotidiano nazionale, figurati un piccolo.
Se ci fossero sistemi per avere le foto di notizie a meno, da usare sul web, penso che in molti le acquisterebbero.
Ma siccome i prezzi non è che sono “un po’ esagerati” ma sono MOLTO esagerati, la maggior parte delle persone non “passa oltre” ma le foto le ruba, fatevene una ragione.
Tra l’altro per il 90% dei siti risulta poi impossibile riuscire ad ottenere la rimozione della foto protetta da copyright, figuriamoci ottenere un compenso per il furto.
Io certo che “passo oltre” e non voglio che accettino la mia proposta, ma siccome i fotografi hanno la faccia tosta di chiedersi perché non vendono immagini, questo è il motivo. 100€ per una foto ad uso editoriale-web è pura follia.

Intanto ho capito, Marco utilizza il “CITA” per rispondere ai messaggi e siccome questo fa si che nella risposta venga inserito il link al commento a cui si fa riferimento va in coda di moderazione.

Per quanto riguarda il discorso del mercato eccetera, sembra quasi che il chiedere la foto al fotografo implichi per forza che questi accetti la tua proposta.

Le foto non sono un bene primario e non ti servono per mangire o per bere, per cui se ti piace la mia foto la prendi alle mi condizioni altrimenti passi oltre, io non vedo qual’è il problema. Tanto dartela ( parlo ad un generico “offerente” ) gratis o poco più o tenerla ferma non mi cambia nulla.

Se ti fai due calcoli 980€ per un matrimonio non sono male, rimane poco in tasca dopo aver pagato le tasse e tutto il resto, ma son sempre soldi, e considera che i miei coetanei fanno i ricercatori in università per 600€ al mese, quasi tutti con zero prospettive per il futuro.
Riguardo grafici, stampatori ecc, non ne tengo conto perché così va il mondo. E poi io non faccio niente di male: rispetto la legge (le foto in alta qualità vanno consegnate sempre, se si desidera facendosele pagare altrimenti gratis) e se gli sposi vogliono vanno da stampatori, grafici ecc. con le foto.


giorgio benni:

P.S. non avevo capito che non consegni stampe ma solo il dischetto.
Anche qui avrei da ridire, ma è una tua scelta.
Nel senso che c’è tutta una economia che si muove dietro gli album, i fotolibri, le stampe, artigiani, stampatori, grafici.
Perché non tenerne conto?

Se il mercato del’auto non va a gonfie vele si dovrebbero porre delle domande, ma sicuramente non riguardano il costo. Chi compra una Ferrari non bada troppo al costo: se costasse 50mila Euro in più o in meno non penso cambierebbe molto.

Riguardo le foto “altrimenti ciccia” ma non è proprio così, perché poi i fotografi che vendono gli scatti a 50€ hanno pure la faccia tosta di lamentarsi. Sul contattare gli autori mi sono già espresso: già fatto e al 90% non si riesce ad ottenere le foto, nemmeno pagando un po’ meno.


adolfo:

Marco, il mercato dell’auto, sopratutto per quanto riguarda la Ferrari, non va a gonfie vele e di fatti hanno dovuto “invadere” altri mercati, non per nulla un gran numero di gran premi si disputa in
paesi in cui fino a 10 anni fa era impensabile.
Per il resto io le foto che pubblico sul blog le chiedo e me le concedono, come ha fatto lo stesso Benni quando ho pubblicato l’articolo che lo riguarda o la Claudia Rocchini o chi altro … e poi visto che le foto non si mangiano e non sono un bene di prima necessità se ti va di spendere le comperi al prezzo di vendita altrimenti ciccia ^_^
Però interessante sta discussione, speriamo che anche altri decidano di uscire dall’ombra.

P.S. non avevo capito che non consegni stampe ma solo il dischetto.
Anche qui avrei da ridire, ma è una tua scelta.
Nel senso che c’è tutta una economia che si muove dietro gli album, i fotolibri, le stampe, artigiani, stampatori, grafici.
Perché non tenerne conto?

1000 euro per un matrimonio è una libera scelta di un fotografo.
Che ovviamente rispetto.
Ma considerando la pressione fiscale al 43%, l’INPS per i professionisti al 23 del reddito netto dichiarato, le spese di produzione, l’ammortamento materiali, ed il resto che qualsiasi fotografo che legge si rende conto, ma credo anche un amatore. Secondo me non ci siamo. Se hai un’altro tipo di attività, come la mia a livello museale, forse, ma se si tratta di attività prevalente, stagionale, per giunta, ho dei dubbi sulla sua sostenibilità economica. Basta che per fretta ti fanno un autovelox, una multa davanti alla chiesa, una stupidaggine tipo ti cade per terra un polarizzatore, ti perdi una cazzatella qualsiasi ed è finita. A me per esempio nell’ultimo matrimonio lo zoom non chiudeva i diaframmi perché si erano impastati con l’olio delle camme, 150 euri fumanti per la riparazione. Addio guadagno. Anche se il netto è stato di più, nel guadagno ci devono stare tante cose, dal mutuo della casa alle scarpe dei figli, che poi vogliono quelle che hanno tutti. Ma penso alla macchina al treno di gomme invernali, al PC, alla mia assicurazione rischi professionali ed a una miriade di cose che dentro 1000 euro lorde non ci possono stare. Se a mille euro ci tolgo le stampe, l’album, l’assistente, la benzina, gli incontri con gli sposi, la promozione, le tasse e l’INPS, solo per citarne alcune, è finita. Quello che ti rimane in mano in realtà non è tuo. E così non si può vivere. E te lo dice uno che spende poco… chiedi ad Adolfo come aspetto fino all’ultimo per fare una spesa.
Grazie per il confronto e scusa ancora per le ripetizioni nelle mie domande.

Scusate l’O.T.
ragazzi c’è un problema col sito. ora qui navigo con chrome, perché con explorer non era possibile, ma leggo solo ora interventi di Marco che non avevo visto in precedenza, mi scuso per le ripetizioni.

Giorgio il problema non è di Chrome o Internet Explorer il problema è che appena Marco posta un commento mi va a finire nella coda dei commenti da approvare ed essendo io tutto il giorno ad un corso non ho potuto approvarlo prima.

Marco, il mercato dell’auto, sopratutto per quanto riguarda la Ferrari, non va a gonfie vele e di fatti hanno dovuto “invadere” altri mercati, non per nulla un gran numero di gran premi si disputa in paesi in cui fino a 10 anni fa era impensabile.
Per il resto io le foto che pubblico sul blog le chiedo e me le concedono, come ha fatto lo stesso Benni quando ho pubblicato l’articolo che lo riguarda o la Claudia Rocchini o chi altro … e poi visto che le foto non si mangiano e non sono un bene di prima necessità se ti va di spendere le comperi al prezzo di vendita altrimenti ciccia ^_^
Però interessante sta discussione, speriamo che anche altri decidano di uscire dall’ombra.

Se mi dicono che i fotografi di matrimonio costano troppo gli dico che hanno ragione e gli dico di andare a vedere i miei prezzi, e poi gli spiego il motivo di tale costo e di solito capiscono tutti perfettamente. Chiedo 980Euro (fino a un mese fa chiedevo 800€), iva compresa, assolutamente non in nero perché sono contrario di principio. Consegno una media di 500 scatti in qualità massima su DVD, postprodotti, fatti con attrezzatura professionale (due 5D II, obiettivi L ecc.).
Invece per le foto singole a 50€ ciascuna per un sito web nessuno mi ha mai spiegato perché il costo è quello sia per un sito da 300 visite al giorno che per uno da 3 milioni. Un quotidiano paga le foto 25€ dalle agenzie e un libro le paga 100€, perché c’è un motivo (vendite, incassi ecc.), perché per i siti non si fa così?
Quelli che vanno dall’altra parte del mondo per documentare un evento non li capisco, penso che ogni nazione ha fotografi decisamente preparati che sanno documentare sufficientemente quanto accade, se uno parte dalla Norvegia per venire in Italia a fotografare una gara di sci stando al mio fianco e facendo le stesse identiche foto (è successo) gli sta bene che poi non riesce a recuperare i soldi del viaggio.
Alla lunga le agenzie capiranno e troveranno il sistema per vendere le foto di eventi da usare su web in base al loro reale utilizzo.


giorgio benni:

il motivo sono i milioni di amatori che per guadagnare 30 euro con 40 foto vendute all’anno hanno abbassato i prezzi. pochi operatori fotografici professionali al mondo sono riusciti a fare del microstock un business, perché lo spazio è appunto per pochi. per un professionista vendere una foto o dieci al mese ad un dollaro non significa niente, alimenta le casse di qualche sito di vendita online. concentrando il guadagno nelle mani di pochi. altro che fotografia democratica.
“I fotografi di matrimonio costano troppo”. cosa diresti se leggessi una cosa del genere tu che ci vivi?
Oppure se una coppia ti offrisse 150 euro pr un servio, o nell’ipotesi più ridicola “non ci sposiamo perché le foto costano troppo”.
Ecco le tue affermazioni riportate su un’altra situazione rimangono quello che sono.
Dire che la crisi del mercato fotografico deriva dai prezzi alti lo giudico sbagliato. Assurdo poi, da uno che ci vive e che magari chiede qualche migliaio di euro per un servizio, ma quando va dall’altra parte fa presto a cambiare bandiera.
Quanto ti prendi per un matrimonio?
E perché uno che è andato dall’altra parte del mondo ti dovrebbe vendere una foto ad un dollaro?

il motivo sono i milioni di amatori che per guadagnare 30 euro con 40 foto vendute all’anno hanno abbassato i prezzi. pochi operatori fotografici professionali al mondo sono riusciti a fare del microstock un business, perché lo spazio è appunto per pochi. per un professionista vendere una foto o dieci al mese ad un dollaro non significa niente, alimenta le casse di qualche sito di vendita online. concentrando il guadagno nelle mani di pochi. altro che fotografia democratica.
“I fotografi di matrimonio costano troppo”. cosa diresti se leggessi una cosa del genere tu che ci vivi?
Oppure se una coppia ti offrisse 150 euro pr un servio, o nell’ipotesi più ridicola “non ci sposiamo perché le foto costano troppo”.
Ecco le tue affermazioni riportate su un’altra situazione rimangono quello che sono.
Dire che la crisi del mercato fotografico deriva dai prezzi alti lo giudico sbagliato. Assurdo poi, da uno che ci vive e che magari chiede qualche migliaio di euro per un servizio, ma quando va dall’altra parte fa presto a cambiare bandiera.
Quanto ti prendi per un matrimonio?
E perché uno che è andato dall’altra parte del mondo ti dovrebbe vendere una foto ad un dollaro?

Se una coppia mi dice che costo troppo gli dico di guardare i prezzi degli altri, che costano tutti il doppio di me.
Se però invece di una coppia TUTTE le coppie mi dicono così e non riesco a vendere niente qualche domanda me la pongo e cerco di capire dove sbaglio, se sbaglio, prima di puntare il dito contro le coppie.
Se qualcuno mi chiede delle foto da usare sul web, in formato piccolo, mi sentirei già realizzato a vendere 10 foto per 5€ ciascuna. E’ una miseria, ma son sempre soldi e di più chi ha un sito piccolo non può spendere.
La ONLUS da 36 milioni di budget i soldi per i fotografi li ha, il webmaster semi-amatoriale anche lui ha i soldi ma non da spendere 1000€ in foto se vuole fare un articolo.
Riguardo il contattare gli autori direttamente: le agenzie e i siti di vendita le hanno inventate apposta per evitare questa trafila, tra l’altro ho già provato e molti non rispondono, molti non vendono in privato, molti hanno dato i diritti di vendita all’agenzia…
Quindi il mercato di vendita di foto sul web è completamente bloccato, il problema principale è che fanno pagare le foto lo stesso prezzo se le acquisto io o se le acquista un sito da 3 milioni di viste al giorno.
Dovrebbero vendere in base alle impression delle foto.


giorgio benni:

Perché non potresti contattare gli autori? Gli spieghi il progetto, magari qualcuno accetta e ti cede le foto. Se sei un fotografo sai bene quanto difficile viverci al giorno d’oggi.
Se tu regaleresti le tue foto oppure le daresti ad un euro non avrai problemi a fare questo discorso a loro.
Non credo che tu sia un tipo che pretende di pagare le foto ad un euro e poi le sue le vende a di più.
La cosa sarebbe strana.
Se uno non è organizzato come fotografo da microstock non è possibile venderle a quei prezzi. Io lavoro per diverse Onlus a livello nazionale, una è diffusa in tutto il mondo, ma se mi chiamano mi facci pagare. Sconto il 50% sulla mia giornata. Di più non posso fare. L’onlus più piccola per la quale lavoro ha un bilancio di 36 milioni di euro. Possibile che non ha qualche centinaio di euro per me? Lo sai quanto può far guadagnare in immagine una foto ben fatta?
Sopra c’è un articolo di un inglese che si lamenta perché gli chiedono le foto gratis. E’ pappone lungo e scontato, però ci sono delle verità dentro.
Un progetto ha un piano economico, se non puoi pagare un fornitore prova a fartelo regalare.
Io per esempio ho costruito una canoa gonfiabile a vela, a mano con il legno e l’alluminio. Ma quando sono arrivato alla vela sono andato in fabbrica e costava molto. Il fabbricante per quanto gli stessi simpatico e fosse affascinato dal mio progetto non me l’ha regalata.
Ognuno ha i suoi problemi. Tu che sei fotografo potrai capire i problemi degli altri fotografi. Ed in definitiva ognuno si vende le foto al prezzo che vuole. Credo sia così anche per te, rimanendo sempre in un prezzo di mercato.
Se vengono due sposi e ti dicono “costi troppo” che cosa gli rispondi?

Continuando riguardo la Ferrari: il mercato delle Ferrari è rigoglioso e la casa di Maranello non si fa problemi.
Il mercato delle foto vendute per il web è in crisi (da sempre) e il motivo secondo me è proprio il costo.

Io non ho detto che li giustifico, infatti io non rubo le foto nemmeno se mi servirebbero per degli articoli.
Solo che al momento il mercato della vendita di foto per il web è totalmente bloccato, poi che abbiano ragione le agenzie a farsi pagare 50-100€ a scatto oppure no non sta a me dirlo, ma se va avanti così sarà difficile vendere foto per il web.


adolfo:

Io non credo nel principio siccome le fai pagare troppo sono giustificato nel rubarti le immagini, a me piace tanto la Ferrari ad esempio…che mi consigliate di fare?

Io non credo nel principio siccome le fai pagare troppo sono giustificato nel rubarti le immagini, a me piace tanto la Ferrari ad esempio…che mi consigliate di fare?

in definitiva i diritti “esosi” se trattasi di prezzi di mercato non possono essere un problema del venditore. Ma sta al compratore calibrare l’investimento. E’ ovvio che il piano economico non ha un ritorno.
Su qualsiasi libro di economia potrai leggere e documentarti di certe dinamiche.
Mica sarà per colpa di altri che costano troppo che non puoi realizzare il tuo progetto?
Anch’io per esempio mi spostavo col furgone, due assistenti, generatori flash, macchine grande formato, un ponteggio e 300 metri di cavo. Il ritorno doveva essere proporzionato e tutte le spese dovevano essere computate per chiedere il mio compenso.
Ci mancherebbe altro che dicessi che non posso fare il fotografo perché un furgone Fiat ducato costa almeno 15.000 euro. E’ un po’ strano.

Perché non potresti contattare gli autori? Gli spieghi il progetto, magari qualcuno accetta e ti cede le foto. Se sei un fotografo sai bene quanto difficile viverci al giorno d’oggi.
Se tu regaleresti le tue foto oppure le daresti ad un euro non avrai problemi a fare questo discorso a loro.
Non credo che tu sia un tipo che pretende di pagare le foto ad un euro e poi le sue le vende a di più.
La cosa sarebbe strana.
Se uno non è organizzato come fotografo da microstock non è possibile venderle a quei prezzi. Io lavoro per diverse Onlus a livello nazionale, una è diffusa in tutto il mondo, ma se mi chiamano mi facci pagare. Sconto il 50% sulla mia giornata. Di più non posso fare. L’onlus più piccola per la quale lavoro ha un bilancio di 36 milioni di euro. Possibile che non ha qualche centinaio di euro per me? Lo sai quanto può far guadagnare in immagine una foto ben fatta?
Sopra c’è un articolo di un inglese che si lamenta perché gli chiedono le foto gratis. E’ pappone lungo e scontato, però ci sono delle verità dentro.
Un progetto ha un piano economico, se non puoi pagare un fornitore prova a fartelo regalare.
Io per esempio ho costruito una canoa gonfiabile a vela, a mano con il legno e l’alluminio. Ma quando sono arrivato alla vela sono andato in fabbrica e costava molto. Il fabbricante per quanto gli stessi simpatico e fosse affascinato dal mio progetto non me l’ha regalata.
Ognuno ha i suoi problemi. Tu che sei fotografo potrai capire i problemi degli altri fotografi. Ed in definitiva ognuno si vende le foto al prezzo che vuole. Credo sia così anche per te, rimanendo sempre in un prezzo di mercato.
Se vengono due sposi e ti dicono “costi troppo” che cosa gli rispondi?

Nel mio piccolo (sono un fotografo, con un progetto di voler acquistare molte foto editoriali, se fossero a prezzi più accettabili, come già scritto) potrei dirti che invece di fare io “qualcos’altro” potrebbero farlo i fotografi qualcos’altro.
NB: Io non ruberò mai una foto.


giorgio benni:

sono stato un po’ girovago nel mio labirintico discorso.
la questione è:
se le foto costano troppo RUBALE. ma SAPPI che se ti beccano paghi pegno.
Se non ti puoi permettere le foto e le vorresti pagare onestamente fai un’altra cosa, oppure contatta gli autori.

sono stato un po’ girovago nel mio labirintico discorso.
la questione è:
se le foto costano troppo RUBALE. ma SAPPI che se ti beccano paghi pegno.
Se non ti puoi permettere le foto e le vorresti pagare onestamente fai un’altra cosa, oppure contatta gli autori.

Pensa al costo delle fotocamere, degli applicativi della gestione dell’attività tipo commercialista INPS ecc. molti hanno uno studio, un furgone e via dicendo. Eppure c’è chi vende le foto a pochi centesimi.
Mi chiedo come fanno, anche vendendo migliaia di immagini a pochi centesimi prima di arrivare ad una cifra dignitosa al netto di spese e tasse devi vendere una vagonata di foto. Come fanno?
Semplice: gli applicativi non li pagano. conosco tanti che non pagano commercialista, INPS, che non fatturano quasi niente. è tutta una catena. Dove chi vuole o chi può ruba agli altri.
Ma la cosa che più mi infastidisce è la reazione di chi viene beccato. Le reazioni dei ruffiani quando beccarono le foto “prelevate” a dei giovani fotografi dal loro flickr e spiaccicate su una testata nazionale, qualcuno arrivò a contestare la convenzioni internazionali e le leggi sul diritto di proprietà delle immagini.
Le leggi ci sono e fino a che non vengono abrogate valgono. I diritti si comprano e si vendono come un bene qualsiasi.
Se uno vuole rubare lo faccia pure, senza trapanare i maroni con scuse. Ma sapendo che può andare incontro a conseguenze.
Un mio collega l’hanno beccato sulla corsia d’emergenza e gli hanno tolto la patente, lui si lamentava dicendo che avevano beccato solo lui e fanno tutti come vogliono. Nauseante.

@Giorgio: pensa quando a prendere ed usare le tue foto è un’importante giornale on line e la foto è dell’aereoporto di Tripoli mentre cercavi di tornare a casa e per quella foto (e l’articolo a corredo) ci passassi (quasi) i guai con l’azienda per cui eri li per lavoro ^_^

@Grazie della tuia opinione Franco. Io per riportare la mia esperienza diretta, quando mi sono state chieste delle foto per enciclopedie online o progetti a scopi “umanitari” ho rilasciato tranquillamente la liberatorio all’uso delle mie immagini. La questione cambia in base all’uso che ne si fa.
Un saluto.
@Franco: non ho capito cosa intendessi ma mi iace la strizzatina d’occhi alla fine ;-)

La realtà, purtroppo, è che una foto pubblicata su web di per sè vale ben poco e i fotografi questo non lo accettano.
Volevo creare degli articoli acquistando delle foto editoriali da Getty Images…costo: quasi 50€ per 3 mesi di pubblicazione, per ogni singola foto! Allora ho guardato su Photoshelter, una foto per 2 anni: intorno ai 100€…
cioè se voglio fare un’articolo web in cui parlo di un evento in Nepal e voglio metterci 10 foto decenti vado a pagare almeno 1000€. Certo poi magari ci sono sconti e quant’altro, magari per 10 foto riesco pure a pagare solo 200€…ma come può un sito ripagarsi 200€ per un singolo articolo? Fare un abbonamento con un’agenzia non conviene: migliaia di Euro…
Quindi si ricorre al microstock, con foto a pochi centesimi, ma purtroppo è difficile trovare foto di eventi…se una foto da Photoshelter me la facessero pagare 5-10€ per due anni probabilmente ne comprerei a volontà.
Con i prezzi come sono ora quindi gli editori si “devono” trasformare in LADRI (sono ladri, su questo non si discute) e chi come me ha in mente progetti molto ampi rimanendo nella legalità deve desistere per via dei costi molto alti.
Una rivista o un libro possono anche permettersi di pagare qualche foto molti soldi, ma per quanto riguarda internet ci sono casi e casi: non si può far pagare praticamente gli stessi prezzi di una rivista e va valutato caso per caso (magari con Alexa per capire circa quante visite fa, ad esempio), per un sito da 300.000 visite al mese non posso pagare la stessa cifra che paga un sito da 3 milioni di visite al giorno…

Si avevo visto, grazie! Pensavo ci fosse l’indirizzo dove andare per partecipare…invece al momento serve solo la registrazione..ok! Ciao

Interessante come anche il webinar da seguire…… Ma dove? l’indirizzo per poter seguire? O non ho letto bene? :-)

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