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Mouse i suo primi 40anni

This entry has been published on 22 Marzo 2007 and may be out of date.

Mouse, i suoi primi quarant’anni.

il primo Mouse

Non facevo così vecchio ‘sto coso…

da Corriere.it

A 43 anni di distanza dal primo puntatore per personal computer, Wired ripercorre la storia del «topo elettronico»

Douglas EngelbartSTATI UNITI – Era il 1964 quando, nello Stanford Research Institute, Douglas Engelbart ha inventato il primo mouse. Rifinito da una scocca in legno, il primo puntatore meccanico della storia dei computer riceve le informazioni di movimento inviate da due rotelle metalliche che rappresentano gli assi cartesiani orizzontali e verticali. Lo spazio a due dimensioni viene così esplorato attraverso l’estensione elettronica, ancor prima dell’introduzione del personal computer.


MONOSFERA E MONOTASTO – Meno di un decennio più tardi, Bill English ha segnato la seconda tappa del puntatore e, nel 1972, ha adattato il meccanismo di Engelbart al celebre mouse di plastica con la sfera; in questo modo, il sistema di puntamento riesce a registrare i movimenti perpendicolari, diagonali e in qualsiasi direzione. Il prodotto è stato inventato all’interno dell’azienda Xerox ed è subito entrato nella dotazione hardware di tutti i personal computer Xerox Alto. Incuriosito da questa invenzione, Steve Jobs ha integrato nel primo Macintosh del 1984 lo stesso mouse a un tasto, introducendo per la prima volta il puntatore ottico nelle case degli utenti.

Sempre il primo mouse della storia visto da sotto

NON SOLO MOUSE – A partire da quel momento storico, la fortuna del mouse ha raccolto sempre maggiori consensi diventando centrale nel rapporto tra utente e computer. Parallelamente, anche la trackball – del tutto simile a un mouse capovolto per la presenza della sfera a vista – ha riscosso successi negli anni ottanta, in particolare negli ambienti da videogiochi o da modellazione tridimensionale. Football, prodotto da Atari, è stato il primo cabinato per videogame che nel 1978 ha usato questo sistema di controllo ed è tuttora presente nelle postazioni multimediali come le biglietterie elettroniche. Con l’arrivo della rotella per scorrere verticalmente i documenti elettronici (1995), la trackball è gradualmente sparita dalle offerte dei produttori di sistemi di puntamento.

ALTRE FRONTIERE – Successivamente al modello meccanico, il mouse ottico è stata una rivoluzione nell’elettronica di consumo. Intorno al 1980 sono stati presentati i primi prototipi in grado di rilevare lo spostamento attraverso un singolo led che produce un fascio di luce a infrarossi, eliminando la sfera e le parti meccaniche dal corpo del mouse. La maggiore velocità di risposta e l’elevata precisione nel puntamento, assicurano al modello ottico un’ampia diffusione sul mercato e il consecutivo abbassamento dei prezzi. Ciò ha permesso un nuovo approccio con la periferica che, nell’ultimo decennio ha abbandonato lo status di semplice strumento, diventando a tutti gli effetti un gadget. L’offerta si è allargata e differenziata, dando origine a mouse senza fili, colorati, personalizzati e perfino mouse con un piccolo display lcd: una galleria fotografica su Wired mostra alcuni tra i modelli più interessanti. Infine, per farsi un’idea di come evolverà la tecnologia di puntamento, basta guardare al telecomando della console Wii – che permette un’interazione in tre dimensioni – e ai display multi touch che consentono il puntamento diretto senza l’intermediazione di mouse o altri apparecchi.
Marina Rossi

Di adolfo

Nato sulla terra e residente sulle nuvole.

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