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Fotografia

Star Trails ovvero la via delle stelle!

In genere se uno vuole fare una foto di tipo startrails non doveva fare altro che prendere la reflex, metterla su un cavalletto (o treppiede) bello solido (che vuol dire che deve pesare sicuramente più della combinazione macchina obiettivo) e scattare in modalità B lasciando andare per qualche ora. Questo avveniva ed avviene ancora oggi con l’utilizzo di macchine analogiche (a pellicola) e nessuno vieta di fare altrettanto con le digitali.

This entry has been published on 28 Aprile 2009 and may be out of date.
Startrails
Startrails during Perseids Meteor Shower by Adcuz

Come al solito, o come quasi sempre, parliamo di fotografia. Stavolta ha catturaro la mia attenzione la possibilità di fare della foto alle stelle anzi al sentiero che esse seguono, in un modo che non conoscevo.

In genere se uno vuole fare una foto di tipo startrails non doveva fare altro che prendere la reflex, metterla su un cavalletto (o treppiede) bello solido (che vuol dire che deve pesare sicuramente più della combinazione macchina obiettivo) e scattare in modalità B lasciando andare per qualche ora. Questo avveniva ed avviene ancora oggi con l’utilizzo di macchine analogiche (a pellicola) e nessuno vieta di fare altrettanto con le digitali.

Ma esiste un’altra via…quella tutta digitale. Consiste nell’effettuare una serie mooooolto numerosa di scatti e poi di unirli con Photoshop attraverso l’uso dei layer. E’ un metodo efficace ma un pochino scomodo se si pensa che per ottenere un buon risultato si debbono effettuare diverse centinaia di scatti.

Si è posto il problema anche Achim Schaller, l’autore dell’utilissimo (guarda il caso) Startrails. Un software molto “semplice”  il quale, ha detta dello stesso autore (ammetto di non averlo ancora utilizzato), semplifica di molto la vità a chi vuole realizzare il merge di questo enorme quantitativo di immagini.

Come si fà? Be per prima cosa realizziamo le foto impostando la sensibilità della vostra reflex a 400 iso, il diaframma a f/4 ed il tempo di otturazione a 30sec. Mettete la macchina sul cavalletto ed impostate la modalità di scatto su continuo. Usate, bloccandolo, lo scatto remoto ed il gioco è fatto, scatterete una foto ogni 30 secondi. Armatevi di pazienza perchè, facendo sue conti e partendo dal voler realizzare “soltanto” 200 scatti, si avrà un tempo di attesa di 200 foto x 30 secondi = 1 ora e 40 minuti.

N.B.: Il grande vantaggio di scattare 300 foto anziche una soltanto è quella di ottenere un background (sfondo) scuro quando il singolo scatto evitando che si schiarisca per la lunghissima esposizione.

A questo punto non ci resta che far partire Startrails ed aprire la drectory con le nostre immagini…seguite le istruzioni del programma e create la foto finale ^_^

Ah, la cosa fica è che con Startrails potete creare video in formato avi per cui nessuno vi vietà di mettere la vostra amata reflex sul cavalletto e puntala chessò su un panorama cittadino piuttosto che su un tramonto!

Insomma divertitevi e fatemi sapere che cosa avete combinato!

Di adolfo

Nato sulla terra e residente sulle nuvole.

26 risposte su “Star Trails ovvero la via delle stelle!”

Da solo il rumore non si leva ^_^
Adesso…io non ricordo se Startrails ha la funzione per togliere il rumore, verifica te, ma se cosi non fosse dovresti pre trattare le immagini con dei software specializzati. Prova a cercare su questo blog che ne ho parlato.
Tieni anche conto che con il tempo lungo il sensore scalda e sopratutto negli angoli potresti vedere delle macchie giallastre dovute alla temperatura.

Allora, alla fine sono giunto a questa conclusione navigando sul web.
Ho quindi disattivato la riduzione di rumore e ho provato a fare due serie di scatti.
La prima serie da 99 scatti, 35s e un secondo di intervallo a F5 ISO100, la seconda da 75 scatti, 35 secondi un secondo di intervallo a F5 ISO400.
Ho poi accoppiato le foto con Startrails ma c’è un problema, il rumore di fondo.
Avevo letto che pur eliminando il sistema di riduzione del rumore poi in post produzione il rumore veniva eliminato da se e invece è bello che presente!
Quella a 100ISO paradossalmente è uscita peggio di quella a 400 e non so perchè, oltre al rumore si è venuto a creare una serie di striature/fasce verticali di colore differente.
Quella a 400ISO invece è più accettabile, ma il rumore è comunque presente.

Mi appecorono (cit. Bud Spencer) dinanzi al tuo sapere.
Sono andato a controllare i due manualetti e devo ammettere di aver confuso l’autoriduzione del rumore ad alti iso con quello a lunghe esposizioni.
cito dal manuale della D200 (p131):
NR su ISO ELEVATI
impostazione “NO”
La riduzione dei disturbi viene disattivata per sensibilità ISO pari o inferiori a 800. La
riduzione minima dei disturbi viene applicata per sensibilità ISO superiori a 800.

A questo punto non saprei cosa dire a Mirko, sempre che non abbia lasciato attiva la funzione NR su tempi lunghi.

Sulla D300 e credo anche sulle “altre” c’è la possibilità, che consiglio, di togliere la riduzione del rumore sulle lunghe esposizioni…ci sono software migliori che lo fanno con più “cura”.

Non conosco Olimpus ma sembra che “soffra” dell stesso problema delle nikon.
Con lunghe esposizioni la macchina fa una correzione del rumore scattando una foto a tendina chiusa con lo stesso tempo impiegato per lo scatto originale. questa foto totalmente scura verra’ usata dal sw della macchina per elaborare il primo scatto e togliere il rumore (o almeno quello piu’ evidente)
Sulla mia (una D200) questa operazione viene applicata senza possibilita’ di scelta per tutte le foto con tempi superiori ai 8 secondi.

E’ da tempo che mi interesso di star trails, ma solo a livello teorico, cioè non ancora ne realizzo una con un tempo così lungo.
La mia Olympus e420 mi permette al massimo di fare 30 minuti di esposizione.
Avevo provato con l’intervallometro ma c’è un problema, la macchina dopo la foto di 30 secondi impiega diversi secondi per immagazzinare l’immagine, per cui non esce una foto continua.
Anche a voi succede sulle vostre o è un problema tutto Olympus?
La questione è che assemblando poi non escono strisce uniche ma a intervalli…

si l’ho letto, difatti era una curiosità, e questa prova l’ho fatta prima di aver letto quello che hai scritto tu in questo post.
senti sapresti dirmi a cosa servono esattamente i dark e i field frame? googlando non sono riuscito a trovare nulla di esaudiente.

ho fatto un esposizione di circa 1 ora o più, c’era un casino di rumore (anche se ho usato ISO 100) e delle strane macchie rosse o simili. in cosa sbaglio?
le immagini pulite che vedo su internet sono tutta PP o già hanno un risultato simile a scatto finito?

Come accennato nell’articolo, il cielo risulterà particolarmente chiaro nel momento in cui si realizza un singolo scatto con tempo di esposizione molto lungo. Aumentando il tempo di esposizione aumente la luce in entrata, che è sempre presente, anche se si scatta di notte.

Io ho mMac, ma purtroppo, ora non ho tempo materiale per provarlo. Dall’interfaccia grafica, il software sembra molto easy e credo che non si possa intervenire più di tanto sui fotogrammi. Credo che si limiti ad unire gli scatti in un filmato con i parametri impostati. Comunque appena posso farò una prova!

Però credo che timelapse assembler sia specifico per video timelapse e non per immagini star trail. A prescindere da questo, ottima segnalazione reko!


reko:

startrail è molto valido come programma io lo uso su pc da un po di anni.. c’ho fatto il mio primo lavoro di timelapse “pensato”

…l’unico “problema” è che funziona solo su pc…se qualcuno ha mac, come ho io ora, consiglio timelapse assembler…gratutito e facilmente rintracciabile in rete ;)..

Grazie dell’intervento reko, ma potevi mettere il link a timelapse assembler oltre che al tuo lavoro no?!
Mo me tocca andarlo a cercare da me eh eh eh
;-)
p.s.: dovrebbe essere questo: http://www.dayofthenewdan.com/projects/time-lapse-assembler-1

startrail è molto valido come programma io lo uso su pc da un po di anni.. c’ho fatto il mio primo lavoro di timelapse “pensato” http://www.youtube.com/watch?v=8C2HkSZx51Q …l’unico “problema” è che funziona solo su pc…se qualcuno ha mac, come ho io ora, consiglio timelapse assembler…gratutito e facilmente rintracciabile in rete ;)..

Grande Zio Jama, sei stato gentilissimo ad intervenire ^_^
Si sente davvero la mancanza di interventi e/o semplici commenti.

Vorrei fare un appunto, che in realtà è una precisazione. L’esposizione a B con le digitali per periodi di tempo lungo (come hai scritto tu circa un paio di ore) sono possibili, ovviamente, ma da evitare. Questo perchè il caratteristico colore violaceo dello sfondo su scatti del genere è dato dal surriscaldamento del sensore. Capite bene che non è cosa buona sollecitare in questo modo la macchinetta. Perciò è assolutamente preferibile utilizzare la seconda tecnica da te dettagliatamente esposta.

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