Approfitto della riflessione di Tommaso Tani sul gruppo Fotografi Italiani su facebook per dare un semplice consiglio a tutti NOI.
Alla domanda quanto valgo non si può sperare di trovar risposta, almeno quasi mai, postando foto su gruppi come Flickr o 500px o partecipando a forum nei quale il livello medio è il nostro stesso.
Certo delle volte capita di incontrare, come ho avuto la fortuna di fare io, persone davvero valide in gamba preparate e competenti che ti fanno nero con cognizione di causa e via dicendo.
Ma non sempre ahime capita.
Il mio consiglio?
Semplice, fate un piccolo sforzo, pagate un professionsita serio che vi faccia una lettura portfolio altrettanto seria!!!
Vi dirà chi siete e cosa vi manca e sopratutto sei una merda se sei una merda, da li la strada sarà tutta in discesa, una volta rimessi i piedi per terra potrete correre verso la perfezione cosa che rimane difficile se non si scende dal piedistallo in cui ci si auto colloca.
Ah, Tommaso diceva questo:
[Avviso, post molto lungo]
Ciao, faccio parte del gruppo da un po’ anche se partecipo relativamente poco alle discussioni – anche se mi piace molto leggervi e lo trovo molto interessante.
vorrei condividere con voi una riflessione un po’ impegnativa e che sotto alcuni aspetti potrebbe darvi fastidio, ma mi sento “in dovere” di farla e spero che possa servire un minimo a qualcuno di voi.
Mi rivolgo in particolar modo a quelli più piccoli e che si trovano in procinto di fare delle scelte importanti.
Mi sono accorto che frequentemente ritorna fuori la questione degli studi, se servono i corsi e, ultimo in termini temporali, sulle “lauree in fotografia”: al di là delle opinioni sui corsi nello specifico vorrei mettervi in guardia su cosa vuol dire prendere la decisione di studiare fotografia. Anzi, meglio: vorrei mettervi in guardia su cosa vuol dire decidere di studiare fotografia frequentando i social network. Vi dico questo perchè mi sono accorto di essere più “vecchio” della maggior parte di voi e perchè sono già passato per quelle fasi in cui bisogna decidere cosa fare della vita.Premetto che il mio intento non è quello di distruggere le vostre aspiranti carriere da fotografi o fare del terrorismo psicologico demoralizzandovi. Vi voglio solo far capire come – per voi che vi trovate a fare una scelta importante in questi anni – questo gruppo, così come flickr e facebook o qualsiasi altro social, non rappresentano un buon modo per capire se si è portati o meno. Mi spiego: qui dentro siamo relativamente pochi e relativamente inesperti, almeno per quanto riguarda un livello professionale (dove per professionale si intende un qualcosa che ti faccia mangiare e permetta di vivere). Per quanto sia costruttivo confrontarsi in questo gruppo, quello che esce da qui non può essere in alcun modo un serio criterio per capire se per voi vale la pena investire la vita nella fotografia. È chiaro che può essere il sogno di tutti, magari è stato anche il mio, ma quello che si vuole fare più avanti è roba seria. Purtroppo all’interno di qualsiasi gruppo di facebook, per forza di cose, c’è una tendenza autoreferenziale che alla fine ti porta a credere che possa essere un buon campione per giudicare i propri lavori. Lo stesso è Flickr e così dicendo: gli unici giudizi seri possono arrivare solo dal mondo del lavoro, da chi lo fa veramente ogni giorno per tutto il giorno, dai professionisti insomma. C’è anche molta riluttanza a darsi dei commenti negativi o delle critiche, pur sempre costruttive – non per mancanza di chissà quale coraggio, ma semplicemente perchè magari non ne abbiamo le competenze! O ancora, fare delle fanpage con migliaia e migliaia di fan, può essere totalmente fuorviante.Non voglio sminuire il nostro dialogare qui dentro oppure la condivisione delle esperienze sui social network (sono il primo che vive di Flickr), voglio solo spingervi a mettervi alla prova su un terreno da cui potete veramente farvi un’idea. Insomma, è come fare un sondaggio sulla qualità di vita chiedendo solo ai vostri vicini e scoprire che vivono tutti come voi. In statistica è un classico errore di scelta del campione di riferimento.
Ok, scusate il mega papiro ma ci tenevo a mettervi in guardia visto che le discussioni sul vostro futuro escono sempre più spesso.
Enjoy :)
Ed io ho consigliato questo:
Manca una possibile soluzione…hai parlato del “problema” ma non hai suggerito una soluzione il che potrebbe significare, mi dirai tu, che più di mettere in guardia cercavi una possibile soluzione.
Il problema, la piaga o il punto debole di forma gruppi e via dicendo come questo è appunto l’auto referenzialità. Metto una foto, magari dico anche “scusatemi per lo spam” o “che ne dite” nella speranza di ricevere semplicemente dei massaggini dell’ego e guai a chi lascia una critica anche costruttiva.
Io un consiglio ve lo do. Pagate un prefessionista che vi faccia una lettura portfolio SERIA
Qui scrissi due righe a riguardo, magari servono.
http://www.adolfo.trinca.name/wordpress/index.php/ta g/portfolio/
Il vostro parere è assai gradito.
4 risposte su “Quanto valgo?”
grazie Diego per la tua testimonianza.
Credo di aver imparato molto dalla frequentazione di forum di fotografia. Prima uno orientato specificatamente alla marca della mia fotocamera tramite il quale ho migliorato la conoscenza dell’apparecchio e del suo parco accessori e poi, una volta “scoperto” il genere che, almeno per ora, prediligo, un forum orientato proprio al genere, la fotografia naturalistica. In entrambi i casi sono forum dove il livello di molti degli utenti non era o non è assolutamente pari al mio ma MOLTO superiore.
Mi hanno portato da “generico appassionato” ad “appassionato competente”. Da lì a diventare professionista ce ne corre. Convinto che serva anche il “maestro” ho anche fatto un breve corso con un fotografo molto bravo. Si, molto bravo ma non ho trovato il maestro. Un’esperienza che ho trovato invece molto formativa è la frequenza quasi settimanale delle proiezioni di un gruppo di fotografi (http://www.fnur.it), tutti molto bravi e disposti a condividere le loro conoscenze.
grazie giorgio
Se uno ha buon senso non gli dovrebbe essere difficile confrontare le proprie immagini con quelle di altri che ci lavorano e trarre le conseguenze.
Questo per lavori più spiccatamente tecnici.
Poi ci sono ambiti più creativi dove il tutto diventa soggettivo.
Negli anni ’80 ero giovanissimo e confrontavo le mie foto con quelle di apprezzati professionisti. Si capiva che non ero allo stesso livello, ma riuscii a crearmi uno spazio. Lavorare tranquilli senza perdere di vista le proprie ambizioni porta a dei risultati sicuri.
Poi ci sono i geni che esplodono subito, ma non tutti sono dei geni. E la maggior parte dei clienti ha bisogno di professionisti e non di geni.
Quando qualche giovane fotografo/a mi mostra un portfolio, dico sempre quello che penso senza remore, anche se ciò che dico non rappresenta una verità assoluta. Alcuni i ringraziano, altri difendono a spada tratta l’indifendibile. La cosa mi infastidisce molto. Mi sembra un atteggiamento inutile. Quando intervengo su alcuni forum giudicando aspetti di una mmagine mi capita spesso che ai miei commenti venga risposto con ironia. Ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ma senza umiltà non si va lontano. A meno, come detto in precedenza, di essere dei geni. Io non ne conosco nessuno.